Fabio Pozzo, La stampa 12/8/2009, 12 agosto 2009
MA QUALE BRIATORE LA COSTA SMERALDA ME LA TENGO IO
Flavio Briatore interessato ad acquistare la Costa Smeralda? Gli affari si valutano sulle offerte, non sull’interesse. E comunque, io non ho nessuna intenzione di vendere». Tom Barrack, il finanziere americano d’origine libanese, presidente del fondo d’investimento Colony Capital (asset per 31 miliardi di dollari) e «re» della Costa Smeralda liquida così le voci sulla presunta cessione del suo gioiello sardo.
I rumors correvano da mesi. Alimentati anche da quei 300 milioni di dollari di patrimonio personale che il tycon avrebbe visto sfumare, secondo Forbes, tra le hit 2008-2009 dei Paperoni del mondo (701° posto quest’anno, con un milione di dollari), per effetto della crisi globale. Crisi di cui avrebbe risentito anche Colony Capital. «Colony vive più o meno la stessa situazione di tutti i mercati azionari: non vere perdite monetarie, ma momentanee svalutazioni necessarie per adeguarsi ai livelli di mercato: è così per tutti i fondi di private equity. Diversamente, i nostri fondi che investono in strumenti di debito hanno guadagnato ad oggi il 35%, con investimenti anche nelle banche, che hanno dato rendimenti superiori a tutti gli altri in questo momento di crisi» spiega il finanziere.
Tornando all’offerta di Briatore, e a quella di un presunto gruppo di magnati arabi, Barrack dice che «sono soltanto gossip». «E’ vero invece che abbiamo ricevuto altre diverse richieste. Ma non vi sono trattative in corso, perché io non vendo. La Costa Smeralda rappresenta l’1% dei miei investimenti a livello mondiale, ma è ai primi posti nei miei investimenti affettivi».
Il finanziere è sbarcato in Sardegna nel 2003, con l’acquisizione della Starwood Hotels. L’impero controllato da Colony Sardegna Sarl comprende il 100% della Sardegna Resorts Srl (gli hotel Cala di Volpe, Ramazzino, Pitrizza e Cervo), il Marina e il cantiere navale di Porto Cervo, il golf a 18 buche del Pevero, e il 49% della Shardana Srl, che ha in dote 2.400 ettari di terreni. «Io sono pronto ad investire ancora in Costa, perché è una buona opportunità sul lungo termine. Per me ora in Sardegna è un momento di semina e non di raccolta».
Una filosofia generale. «Questo è il momento d’investire. La strategia vincente è acquistare titoli di debito (Colony nel maggio scorso ha rilevato per 23,5 milioni di dollari una quota mutuo di Neverland, il ranch del defunto Michael Jackson, ndr.) e banche in difficoltà. Lo stiamo facendo negli Usa, e presto in Europa, Cina e Giappone». E la Costa Smeralda? «Il nostro investimento è finalizzato al rinnovo delle infrastrutture di supporto per i megayachts e alberghi. La domanda dei consumatori di oggi è diversa da quella di 50 anni fa e la nostra volontà è quella di rinnovare e riposizionare la nostra proprietà». Il riferimento va al progetto di restyling dei quattro hotel, al vaglio del Comune di Arzachena: Barrack dice che non abbandonerà la Costa anche se dovesse ricevere un «no» secco. «Il processo politico, il rapporto con la Regione e il Comune non mi riguardano. Loro devono decidere e assumersi le responsabilità». Certo, se non potrà investire in loco, fa sapere, lo farà altrove. «Io sono un imprenditore».