Federico Rampini, la Repubblica 11/8/2009, 11 agosto 2009
BREAKFAST E A COLAZIONE IL COMPUTER PRIMA DEL CAFFE’
Addio breakfast familiare, negli Stati Uniti genitori e figli si alzano con un nuovo riflesso: ciascuno accende il cellulare per i primi sms e tweet del mattino, o s´incolla allo schermo del computer per controllare le email. La "solitudine digitale" uccide l´ultimo rito tradizionale della vita in comune. I primi ad accorgersene sono stati i colossi delle telecom americane come Verizon. Il loro volume di traffico-sms ha avuto un´impennata del 50% rispetto all´anno scorso, concentrata su una fascia oraria insolita: le sette del mattino. Akamai, che gestisce i server Internet di Facebook, ha notato un boom di visitatori online ancora più mattinieri: dilagano alle sei di mattina sulla East Coast americana. Sono le spie di un fenomeno che cambia un riflesso antico dei nostri ritmi quotidiani. Al risveglio del mattino il primo gesto, automatico e indispensabile, non è più il caffè in cucina con i familiari. Prevale l´urgenza di riconnettersi con la propria rete di contatti digitali. "Good morning America" nell´era di Internet non ha più lo stesso profumo di caffeina, pane tostato, bacon e uova. «Il primo gesto della giornata – dice la semiologa Naomi Baron dell´American University – è cambiato in modo drammatico. Un tempo si cominciava dal bagno, la seconda tappa era la porta di casa per raccogliere la copia del giornale. Ora devo ammetterlo, anch´io come prima cosa controllo la posta elettronica». Il New York Times commenta: «Dopo sei o otto ore di isolamento dal proprio network – quelle che vengono anche chiamate sonno – la gente si sveglia con il bisogno del telefonino e del computer, spesso prima ancora di alzarsi dal letto ha già riacceso tutti gli apparecchi».
Arbor Networks, una società hi-tech di Boston che analizza l´uso di Internet, rivela che il traffico online crolla da mezzanotte alle sei del mattino, poi sulla East Coast «è un razzo che decolla verso la stratosfera alle sette del mattino». Tanto più che con il gioco dei fusi orari e la globalizzazione, molti sanno che durante la notte possono aver ricevuto messaggi dall´Europa o dall´Asia. L´ora del risveglio in cui un tempo si litigava tra genitori e figli sulla priorità per l´accesso alla doccia, oggi è il momento in cui scatta la corsa a chi occupa per primo lo schermo del computer. Nelle case dove ormai ciascuno ha in dotazione cellulare e pc, il risveglio non ha più nulla di corale. E´ il caso della famiglia Gude di East Lansing nel Michigan, messa sotto osservazione dall´inserto tecnologico del New York Times. Il padre Karl, docente alla Michigan University, la madre Dorsey, i figli Erik e Cole, sono le cavie studiate per capire il nuovo risveglio degli americani. Ancora pochi anni fa i Gude trascorrevano i primi minuti della mattina seduti assieme in cucina, chiacchierando e mangiando la colazione. Oggi il padre alle sei del mattino è seduto alla scrivania a rispondere alle email, poi controlla i messaggi su Twitter. Erik e Cole cominciano dagli sms, poi passano a Facebook e ai videogames sul cellulare. Mamma Dorsey ha combattuto un´inutile battaglia per difendere gli ultimi sprazzi d´intimità familiare, ora si è arresa: anche lei ha il suo laptop come compagno di risveglio. Perfino l´eterna corvée genitoriale per tirare giù i figli dal letto ed evitare ritardi a scuola, ha cambiato tattiche: da una camera all´altra papà Karl manda i suoi ultimatum ai figli per sms. «Il telefonino – confessa – è diventato il nostro interfono domestico, anche quando siamo tutti in casa».