Varie, 11 agosto 2009
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Zaza Michele
• Molfetta (Bari) 7 novembre 1948. Artista • «[...] Fin dai suoi esordi - la prima personale, Cristologia, è alla Galleria Diagramma di Milano (1972) - l’artista pugliese si confronta sul tema dell’uomo in un contesto di omologazione. Dissidenza ignota, un’opera del ’72 che è stata esposta alla Galleria Bonomo di Bari (1973) e fa parte della collezione del Cabinet des Estampes del Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, consiste nel vivere la morte dell’io nella quotidianità. Zaza ha partecipato ad importanti mostre in spazi pubblici e privati, dal Centre Pompidou di Parigi alla Galleria Leo Castelli di New York, Documenta 6 e Documenta 7 - Kassel, Sala personale alla Biennale di Venezia, e ancora Mosca, Berlino, Zurigo... Zaza usa la fotografia, ma non è un fotografo. Presenza costante del suo lavoro è il corpo (molto spesso il suo), ”un corpo biologico che viene decostruito per diventare corpo ideologico, carico di contenuti”. C’è un qualcosa in molti suoi lavori che richiama alla mente i volumi di Brancusi... ”Brancusi mi ha sempre interessato. Non per motivi tecnico-linguistici ma a livello spirituale. Le sue opere mirano alla forma pura: tolto il vano e il superfluo si tocca veramente l’essere. Mi interessano quelle opere in cui cerca virtualmente di conquistare il cielo, quindi lo spazio, secondo un’ascensione divina, che per me riflette una dimensione antropologica”. Ha studiato pittura e scultura all’Accademia di Brera. [...]» (Manuela De Leonardis, ”il manifesto” 30/4/2006).