Marco Belpoliti, La stampa 10/8/2009, 10 agosto 2009
GIOCO A TENNIS CON LE ZANZARE
Sono tornate le zanzare. Molte più dello scorso anno, dato che tanti comuni, a corto di soldi, non hanno fatto l’abituale disinfestazione. Inoltre, in città aumentano sui balconi e sulle finestre i vasi di fiori e piante - il bisogno di circondarsi di verde -, e di conseguenza l’acqua che aiuta lo sviluppo e la diffusione delle Anopheles. Per fortuna ci aiutano i cinesi. Nei negozietti di tutto-a-cinque-euro sono spuntati i Mosquito-hitting Swatter. Si tratta di racchette tipo tennis, ma più piccole (24 cm x 20), in cui è presente una fitta maglia metallica attraversata da una corrente elettrica. Si brandisce in aria la racchetta, impugnandola per il manico, e si colpisce al volo la zanzara, che cadrà stecchita al contatto con la reticella. Naturalmente bisogna caricare la batteria infilando la spina rimovibile nella presa (la prima volta per 4 ore di seguito). L’attrezzo non è una novità, dal momento che da tanti anni esistono aggeggi simili, da fissare al soffitto, adatti in particolare per l’esterno delle case (giardini e terrazzi), in cui splende una luce al neon azzurrata che attira le zanzare del circondario e le «frigge» elettricamente.
La praticità della racchetta anti-zanzare è evidente, e sostituisce di fatto le antiquate «palette» manuali con cui si schiacciano mosche e zanzare con la conseguenza di sporcare i muri della casa (se la zanzara si è appena nutrita del sangue degli abitanti). Mosquito-hitting costituisce un passo in avanti verso l’elettrificazione del nostro mondo, una sorta di sedia elettrica portatile per zanzare: pulita, silenziosa ed efficace. La genialità dell’inventore della racchetta-per-zanzare - ma esisterà un inventore? - sta dunque nella sua forma; imita un oggetto già esistente, un oggetto che ha una sua storia e una sua tradizione e, perché no, una sua nobiltà: la racchetta. Inoltre, permette di fare esercizio con le braccia. Per colpire le zanzare, bisogna mimare dei colpi di tennis, respingendo l’invisibile palla al di là dell’altrettanto fantasmatica rete.
Ricorda un altro passatempo, da bambini, il volano, in cui si colpiva una pallina rossa dotata di una reticella bianca, che ne frenava e indirizzava il volo. Così uccidere zanzare è oggi uno sport. Lo sport, l’abbiamo capito, è diventata una delle forme che modellano il mondo, oltre il nostro corpo e persino la mente. Povere zanzare.