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 2009  agosto 10 Lunedì calendario

PER IL SUPERAGENTE 12 MILIONI DI MULTA


Non andrò in galera, continuerò a dirigere la mia agenzia e a fare il festival di Cortona, se mi vogliono».
Barrett Wissman, finanziere texano di 47 anni, presidente dell’Img Artists, la più potente agenzia mondiale di musicisti classici, è stato ritenuto «figura centrale» in una speculazione finanziaria che ha coinvolto il Fondo Pensioni dello Stato di New York. Per la prima volta, racconta le sue disavventure: «Mi sono dichiarato colpevole, sto collaborando con Andrew M. Cuomo, procuratore generale di New York. Pagherò in tre anni una sanzione di 12 milioni di dollari. Ho ricevuto dei soldi per svolgere un ruolo di mediazione finanziaria pur essendo socio del Fondo: attività che non è considerata illegale ma che, come ha scritto il New York Times, espone a un conflitto di interessi. Negli Stati Uniti la legge è molto severa a questo riguardo».
Sarà sottoposto a un processo?
«La Procura di New York mi ha autorizzato a dire soltanto questo: sarò testimone, non accusato».
Sette anni di Festival del Sole, l’unico in Italia a essere sostenuto quasi interamente da un investitore privato, lei. Cortona l’ha insignita della cittadinanza onoraria, le ha offerto le chiavi della città. L’amore continuerà?
«Nonostante la crisi che tutti conosciamo e i miei problemi, anche quest’anno ho voluto mantenere gli impegni, assieme a mia moglie, la violoncellista Nina Kotova, direttore artistico del Festival. Qui ormai c’è un pubblico, stiamo costruendo una tradizione, ma da adesso in avanti qualcosa dovrà cambiare».
Cosa chiede?
«Ho portato migliaia di turisti, un’attenziome mediatica internazionale. Sono venuti a Cortona Sophia Loren, Robert Redford, Anthony Hopkins, assieme a moltissimi musicisti di primo livello. Eppure, dagli enti locali, dagli albergatori, dai commercianti ricevo un sostegno troppo ridotto. A Napa Valley, in California, dove abbiamo un festival simile, gli albergatori ci regalano cento notti gratis. Qui invece, quando c’è il festival i prezzi aumentano».
Ha ricevuto altre offerte per lavorare in Italia?
«Da quattro città, anche toscane. E dalla Sicilia, che mi affascina. bella, si mangia bene, c’è una grande tradizione di cultura. Ma non conosco la politica siciliana e la mia indipendenza artistica non è negoziabile».
Danielle de Niese, Maja Kovaleska, Angela Gheorghiu: tre soprani, tutti presenti a Cortona. Vocalmente diverse, hanno in comune l’essere belle donne. Il pubblico della lirica chiede questo, oggi?
«Il corpo, la bellezza fisica di una cantante è un aspetto di secondaria importanza. Nessuna di loro ha fatto o sta facendo carriera solo per questo. Altra cosa è essere interpreti, attrici, saper comunicare, trasmettere l’idea che l’opera è anche teatro. Danielle de Niese in questo è eccezionale: non a caso ha un reality show alla televisione inglese, si chiama Diva Diary, il diario di una diva».
Ecco un’altra critica: a Cortona vengono solo i divi.
«Sciocchezze. Il divo è il punto esclamativo di un progetto, ma qui hanno suonato e suonano anche i giovani, come la violinista Nicola Benedetti, 21 anni e un grande talento».
Il mercato della sua agenzia non ha confini. Come vede i teatri d’opera italiani?
«Stanno attraversando un periodo molto difficile, per i tagli ai finaziamenti pubblici e per le loro inefficienze. Ma il problema decisivo è un altro: i sovrintendenti sono troppo influenzati dalla politica e dunque non possono amare il teatro dove lavorano come se fosse casa loro».