Michele Farina, Corriere della sera 10/8/2009, 10 agosto 2009
DIZIONARIO TASCABILE DEL CASTRO-PENSIERO «IL NEMICO? UN PIACERE DISPREZZARLO»
Fidel batte Mao anche nello scatto, non solo nelle maratone oratorie. Se il Libretto Rosso del Grande Timoniere si fermava a 237 pagine, il nuovo Castro Portatile non scende sotto le 340.
Chiamalo bigino: il pensiero del Líder Maximo concentrato in 1.978 aforismi divisi in 497 voci per ordine alfabetico. Dalla A di acero («ciò che si costruisce su piloni di acero non potrà cadere mai ») alla V di vocazioni («in molte fasi della vita bisogna dimenticarsi delle proprie vocazioni per seguire il dovere ») passando per la succinta «filosofia dell’imperialismo» («oro, oro e oro») e le riflessioni sulla forza («la forza dell’uomo sta nella forza della società »).
S’intitola El Diccionario de Pensamientos de Fidel Castro l’ultimo monumento di carta al comandante (in pensione) della Rivoluzione cubana.
Presentato sabato presso il Palacio del Segundo Cabo a L’Avana davanti a centinaia di persone festanti (ma senza pezzi grossi del partito), il Dizionario Fidelista ha subito venduto in poche ore (c’era da dubitarne?) 700 delle iniziali 2.000 copie di tiratura, stando alla casa editrice statale Politica. L’autore del compendio, Salomon Susi Sarfati, 59 anni, insegna alla Scuola Nazionale dei Giovani Comunisti. Dal 1979 segue e «spulcia» il Fidel pensiero, dai discorsi agli scritti. Frutto di questa ponderosa scrematura (prima del 2006, quando uscì di scena per una malattia all’intestino, un discorso di Fidel non durava mai meno di 5 ore), il Dizionario vuole essere un omaggio al compañero Castro per il suo 83esimo compleanno (che cade il 13 agosto). E un regalo per tutti i cubani. « un’arma nelle mani di ogni giovane – ha detto all’agenzia Efe René Cortina, 32 anni, brandendone una copia ”. Contiene gli ideali attualissimi che hanno guidato Cuba nei suoi primi 50 anni di Rivoluzione».
Ecco, gli «ideali». Il sito di Cubadebate presenta alcune «perle» del Fidel Portatile. E cita come esempio del «profondo sentimento filosofico» dell’ex comandante in capo (che dal 2008 ha passato i poteri al fratello Raúl) un aforisma espresso con «indubitabile poesia »: «A chi vive un ideale, non importa consumarsi come un meteorite quando attraversa la resistenza dell’atmosfera». Come meteorite, Fidel si va consumando lentamente al fuoco degli ideali (F come felicità: «i beni materiali da soli non fanno la felicità. Non c’è felicità senza giustizia, dignità, rispetto, amore degli altri, fratellanza»). Grandi ideali e piccoli sogni impossibili per i comuni cubani. Non ci può essere felicità per alcuni senza un volume illustrato sul dobermann, nel senso del cane: un nostro amico meccanico all’Avana parla quasi con struggimento di un agognato libro sulla sua razza canina preferita, che 20 anni fa prestò a qualcuno senza più riaverlo indietro. Non è mai riuscito a procurarsene un’altra copia.
Le librerie a Cuba hanno scaffali limitati, i libri sono cari. Fidel forse non lo sa. Da tre anni non appare in pubblico, le sue condizioni di salute sono incerte, ma continua a vergare riflessioni sui giornali come Granma e Gioventù Ribelle .
Il bersaglio preferito del Fidel editorialista continua a essere l’Impero Americano. Il Dizionario dei Pensamientos non poteva che riflettere questa lunga battaglia. Molto citata sui blog la voce enemigo , in cui il vecchio capo ammette che «nel disprezzare il nemico si prova un certo piacere». Compiacimento a parte, i quasi 2.000 aforismi del Fidel (poco) Portatile non svelano niente di nuovo. Né di folgorante. F come fede: «La fede religiosa si deve fondare su principi comprensibili e sul valore intrinseco di quello che si fa». E ancora: «La fede di un cristiano e la fede di un rivoluzionario non si possono simulare ». G come guerra: «Eliminiamo la filosofia dello sfruttamento e scomparirà anche la filosofia della guerra» (discorso del 1960 alle Nazioni Unite). Poteva mancare la P di partido ? «I compiti del partito: direzione e impulso su tutti i fronti, lavoro incessante con le masse». Nessuno di questi aforismi finirebbe mai in una eventuale nuova edizione di «Anche le formiche nel loro piccolo». Dove però è presente Che Guevara (altra penna, altro destino): «Il capitalismo? Libera volpe in libero pollaio».