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 2009  agosto 09 Domenica calendario

PAULSON, L’UOMO DAL TOCCO D’ORO. ADESSO SCOMMETTE SUI LINGOTTI


La grande corsa del­l’oro ha un vincitore, il multimiliar­dario finanziere John Paulson, a ca­po dell’hedge fund newyorkese che porta il suo nome. E l’ultima mossa sul metallo giallo è quella delle Ban­che centrali europee che visto il rialzo delle quota­zioni, hanno deciso di mettere un tetto di 2 mila tonnellate alle vendite di oro nel prossimo quin­quennio, a un ritmo mas­simo di 400 tonnellate al­l’anno. Al programma partecipa anche il Fondo monetario internaziona­le. Un’intesa che, a parti­re dal prossimo 27 set­tembre, mira a garantire una vendita coordinata delle riser­ve.

Una mossa che con tutta probabi­lità manterrà alte le quotazioni del metallo prezioso in una fase in cui gli investitori (dagli hedge funds ai Paperon de’ Paperoni, dai fondi pen­sione ai risparmiatori), dopo il crol­lo dei mercati finanziari, si sono ri­volti in massa all’oro acquistando a piene mani contratti future legati al metallo giallo ma anche lingotti e monete.

Ma chi è John Paulson? Un finan­ziere capace di guardare lontano. Uno «speculatore» che ha saputo prevedere già a metà del 2006 che quella immobiliare era una bolla che sarebbe scoppiata in fretta e ha cominciato già da allora a scommet­tere (e a guadagnare) sul declino dei mutui subprime. E d’altro canto il timore di un’inflazione galoppan­te l’ha portato a investire in oro, il bene rifugio per eccellenza, la cui domanda tende a salire in momenti di crisi finanziaria ed economica. Questo manager newyorkese di 53 anni che nel 1994 fondò la Paulson & Co., ha così tanta attenzione per il metallo prezioso da aver agganciato all’oro una classe di azioni di uno dei suoi 12 fondi in modo che la per­fomance della quota tenga conto sia dell’andamento del lingotto sia di quello degli altri valori sottostanti.

Salito al settantottesimo posto nella lista Forbes (2008) dei 400 più ricchi d’America con un patrimonio netto di 4,5 miliardi di dollari, Paul­son, dopo aver macinato profitti scommettendo sulla debolezza del mercato immobiliare (uno dei suoi fondi, Credit Opportunities, ha gua­dagnato il 590% nel 2007) ha deciso di devolvere parte di questi utili (15 milioni di dollari) nell’Institute for Foreclosure legal assistance, un’isti­tuzione non profit che aiuta chi ha sofferto della morsa predatoria dei subprime.

Ma il manager dal tocco d’oro non si è fermato qui. E nel marzo di quest’anno ha investito 1,28 miliar­di di dollari per acquisire dal grup­po minerario Anglo American l’11,3% di AngloGold Ashanti, ope­razione che gli ha permesso di di­ventare il secondo più grosso azio­nista della miniera d’oro sudafrica­na. «Crediamo che AngloGold Ashanti, terza miniera d’oro al mon­do, sia una di quelle meglio gestite ma ancora sottovalutate – ha detto il finanziere in quell’occasione ”. E non vediamo l’ora che si realizzi la loro strategia di espansione globa­le ». Intanto a fronte di un calo del 15% dell’indice Standard & Poor’s 500, il prezzo dell’oro è salito in un anno del 3,5%.

Laureato con lode alla New York University, con dottorato in finan­za, poi Master in business admini­stration ad Harvard (tra i migliori della classe), Paulson è, per chi lo conosce da vicino, un uomo mode­sto e riservato.

La sua più grande stravaganza è la casa, un edificio da cinque piani a Manhattan, sull’86esima strada (an­golo 5th avenue) acquistato nel 2004 per 14,7 milioni di dollari (la stessa casa costruita nel 1916 per il banchiere William Woodward, la cui famiglia ispirò il libro di Tru­man Capote «Answered prayers»). Per il resto lui è un uomo di fami­glia. Ha due figlie. Gli piace la barca a vela, fare jogging a Central park. E l’oro.