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 2009  agosto 10 Lunedì calendario

UN AFFARE DA 500 MILIONI SUL MARCHIO MICHAEL JACKSON E’ GIA’ PARTITA LA BAGARRE


Povero Michael Jackson. Nulla che lo riguardi è destinato a placarsi. L´ultimo colpo di scena arriva dall´attore 51enne Mark Lester (a otto anni già sul palco nel musical Oliver) che rivendica la possibile paternità della undicenne Paris, la figlia di Jacko che ha commosso il mondo intero al tributo funebre del papà allo Staples Centre di Los Angeles. Lester ha affermato di aver donato il suo sperma, tredici anni fa, su richiesta del "grande amico Michael": quindi è uno dei possibili padri della bambina. Ai test del Dna l´ardua sentenza.
Ma il nodo più intricato riguarda oggi il vorticoso giro di soldi che si è creato intorno al "re del pop". Il 18 agosto alla Vedes gallery di New York verrà battuto all´asta, partenza ottocentomila dollari, il ritratto di Jackson che Andy Warhol realizzò nel 1984. Il proprietario, per il momento anonimo, ha pensato bene di sfruttare l´onda emotiva seguita alla scomparsa dell´artista. Come sta avvenendo in ogni angolo del mondo. Oggi, inoltre, la corte di Los Angeles dovrebbe decidere sulle numerose istanze presentate dagli avvocati di Jackson, preoccupati dal fatto che, dal giorno della sua scomparsa, nel mondo si vendono migliaia di prodotti illegali siglati dalla sua immagine, e neanche un centesimo finisce nelle casse delle società legate al re del pop. Lo stesso termine «king of pop» non è stato finora depositato come marchio da sfruttare in modo lecito (anche se sono stati fatti ben cinque tentativi, rifiutati perché privi di chiari legami col protagonista).
La questione è di portata gigantesca, se si considera che il merchandising legato a Elvis Presley, scomparso 32 anni fa rende ancora oggi qualcosa come 55 milioni di dollari l´anno. Per Jackson si parla di uno sfruttamento pari a 500 milioni di dollari solo per i primi tempi, una cifra colossale, ma non assurda se si pensa che solo il progetto di un film realizzato sulle prove che stava effettuando allo Staples Center di Los Angeles in vista dei concerti di Londra verrebbe venduto alla Sony per 60 milioni di dollari. Il film, se l´accordo verrà raggiunto, arriverà nelle sale il 2 ottobre.
La cosa curiosa è che la situazione patrimoniale di Jackson-vivo era disastrosa e che da un anno e mezzo il misterioso finanziere Tohme Tohme stava lavorando al risanamento delle casse. Ora, da morto, Jackson sta già producendo utili da favola, considerando che solo in America, in un mese, sono stati venduti quattro milioni di dischi. Una grossa fetta di guadagni riguarderà il merchandising. Il suo volto apparirà su magliette, mousepad, penne, cartoline, pelouches, tazze, videogame, strumenti musicali, su qualsiasi cosa la gente abbia voglia di comprare. Ed è di questo che si stanno preoccupando John Branca e John McClain, designati da Jackson come amministratori del patrimonio, i cui beneficiari sono la madre Katherine e i tre figli, e in minima parte associazioni a scopo benefico. Ma la 79enne Katherine ha fatto sapere tramite i suoi avvocati di voler entrare nel trust che deve amministrare il patrimonio: Michael, anche negli affari - dice - si fidava solo di lei e le chiedeva continuamente consiglio. Tralasciando che 10 anni fa lei e suo marito furono processati per bancarotta.
La famiglia Jackson del resto non ha mai brillato per sobrietà. Jermaine è pronto a mettere su iTtunes la versione di Smile che ha cantato al tributo, e La Toya si sarebbe impossessata di un harddisk contente cento inediti di Michael.