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 2009  agosto 10 Lunedì calendario

BENVENUTI IN SICILIA, CULLA DELLA MAFIA"


Depliant shock di una catena alberghiera. Lombardo: devono ritirare l´offesa

Rita Borsellino: Cosa nostra non è un´attrazione turistica. Consolo: una indecenza

Per invogliare i turisti stranieri, prima di citare Taormina e Siracusa, la Valle dei Templi e l´Etna, gli opuscoli in inglese e tedesco della NH ricordano che questa è la terra della mafia. Anzi, ne è «la culla».
«Chiederò subito a questi signori di ritirare le brochure - dice il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo - Verificheremo dove sono state distribuite. In ogni caso, anche se fossero in circolazione poche copie e solo in qualche città estera la circostanza non sminuirebbe la gravita del fatto in sé che offende una popolazione intera».
I depliant incriminati sono stati sicuramente distribuiti in Germania, ma le copie stampate in italiano non fanno alcun cenno a Cosa nostra né alla sua culla. «Siamo dispiaciuti per l´accaduto, tuttavia le brochure che distribuiamo direttamente noi non parlano di mafia», assicura la direzione dei due NH di Catania. La catena alberghiera spagnola negli ultimi mesi ha rilevato numerosi ex Jolly in Sicilia. La società con sede a Madrid è presente, oltre che a Catania, anche a Palermo, Messina e Marsala. Cinquantaquattro gli alberghi già inaugurati in Italia.
« estremamente grave banalizzare la mafia e ridurla a un elemento di colore, a un´attrazione turistica - attacca Rita Borsellino, eurodeputata del Pd e sorella di Paolo, il magistrato assassinato nel ”92 - Questo, come altri episodi che si verificano periodicamente, vedi i videogiochi o le magliette che inneggiano alla mafia, è il segnale di una disattenzione che preoccupa, si tratta di rigurgiti di una subcultura difficile da estirpare. Va bene stigmatizzare la mafia ridendoci sopra com´è accaduto con alcuni film che ne hanno fatto oggetto di derisione, ma non va affatto bene renderla un elemento di attrazione. La Sicilia è culla di civiltà, cultura e arte. La mafia invece è stata, è e rimane una minaccia alla libertà che frena il nostro sviluppo».
Sergio D´Antoni cita l´immagine della pistola sugli spaghetti, pubblicata nel 1977 dal settimanale tedesco Der Spiegel, per denunciare «il pesante e persistente pregiudizio sulla Sicilia che proprio non si riesce a estirpare». Il responsabile del Pd per le politiche del Mezzogiorno chiede alla NH di scusarsi: «Lo faccia per chi ha perso la vita combattendo contro la mafia e per chi rischia ogni giorno di perderla dando la caccia ai boss e ai loro patrimoni».
Si dice profondamente sorpreso dalla trovata di NH il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, il primo a espellere dall´associazione gli imprenditori collusi con la mafia. «Fatico a credere che sia stata stampata una brochure del genere - afferma Lo Bello - Lo dico perché conosco il management di questa società: ha sempre dato prova di grande serietà e correttezza. Immagino ci sia stato un problema di mancato controllo. Cosa nostra non può e non deve essere un elemento di appeal turistico. Non si può pensare di trarre vantaggio sfruttando l´argomento mafia».
Lo scrittore Vincenzo Consolo usa parole molto meno diplomatiche: «Attrarre turisti puntando sul fatto che in Sicilia è presente Cosa Nostra è un´indecenza - afferma - Con questo non dico che bisogna negare l´esistenza della mafia: ormai purtroppo tutto il nostro Paese è invaso dalle mafie. Ma utilizzare Cosa nostra per attrarre turisti stranieri è inaccettabile».
Consolo riconosce, con rammarico, che la pubblicità di NH Hotels non è nemmeno una novità assoluta. «Con i romanzi di Mario Puzo e i film del "Padrino" - ricorda lo scrittore - è stata esaltata a dismisura l´immagine dei boss a vantaggio delle aziende di marketing che ci hanno costruito sopra un impero economico. Non si può giocare sulla mafia per fare soldi».