Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  agosto 09 Domenica calendario

BENSON, QUELLA CARPA PESCATA 63 VOLTE

Chi ha assassinato Benson? Dopo le celebrazioni funebri, gli obituary e gli epi-taffi, è l’ora dell’inchiesta. Benson è morto, un paese intero è scosso, i pescatori - tanti in Gran Bretagna - sono orfani. stato trovato boccheggiante là dove le acque del Kingfisher lake si fanno più spesse, quasi limacciose. Ma come è morto?
Benson, la carpa gigante, questa volta non tornerà più nel laghetto Kingfisher, a Bluebell Lakes, Peterborough. Trenta chili di peso, tonda come un Budda e robusta come un Ercole, nonostante i 19 anni, Benson, era stata pescata 63 volte e 63 volte era stata graziata dai pescatori che ne avevano fatto il simbolo di un mondo antico capace di sopravvivere agli stereotipi del Regno di Elisabetta. Simbolo, soprattutto, della pesca stanziale: semplice passione familiare, fatta di pic nic sulla riva e di tante piccole cose di pessimo gusto. Lontana dagli aristocratici gesti della " mosca" che si fa saltare sull’acqua risalendo a piedi fiumi selvaggi.
Benson era un amico più che una preda. Chi voleva fregiarsi del merito di averlo preso- meglio sarebbe dire abbracciato lo aspettava al varco pronto ad agire quando scorgeva le acque scuotersi dall’incedere lento di un pesce obeso. La cattura era un patto, abboccava in cambio delle mille leccornie che non riusciva a rifiutare. Poi era il rito di sempre. La foto con la carpa panciuta fra le braccia e la corsa a rimetterla in acqua, in attesa di un altro giro e di un altro regalo.
Da quasi un decennio girovagava in triste solitudine, senza più Hedges, compagna di una vi-ta, fuggita nelle acque dei laghetti Bluebell. Benson era rimasta sola a reggere quel nome strano che, forse, affibbiato loro per le squame dorate come i pacchetti delle omonime sigarette. Le Benson&Hedges appunto, come ha confermato Tony Bridgefoot che nel 1995 mise la coppia di carpe nelle acque dei laghi.
Vicino al cadavere, sarebbero stati trovati avanzi di noci in quantità. Esche ideali che possono diventare fatali se di scarsa qualità o se ingurgitate senza freni. Benson potrebbe essere stato tradito dalla gola. E infatti non c’erano segni di violenza sul suo corpo dorato. L’inchiesta di Bridgefoot lo accerterà. Ai sudditi di questa Inghilterra straordinariamente capace di piangere i destini di un carpa, non resta che consolarsi dal lutto pensando all’erede - il giovane Two Tone già oltre i 30 chili e con un serie di adeguate celebrazioni.
Rest in peace , Benson.