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 2009  agosto 08 Sabato calendario

LA SPAGNA HA PAURA DELLA BAMBOLA CHE SI FA ALLATTARE


Le signore ”bio” sono in brodo di giuggiole: un’azienda spagnola, la Berjuan, ha inventato per le loro bambine un bambolotto che ciuccia il latte da tettine inesistenti. Le mamme per finta potranno cullarlo, alimentarlo in modo strettamente naturale e poi sballottarlo fino al ruttino. E sai il divertimento.

Il cicciobello nature si chiama Bebé Glotòn, cinquanta centimetri di plastica dura in grado di rompere le scatole quanto un neonato vero: se ha fame strilla come un antifurto. Le mammine si devono mettere addosso una maglietta col seno finto, dove il capezzolo è sostituito da un bucolico fiore, e alimentare quel coso così. Il biberon dei vecchi cicci belli si butta via. In linea col politically correct, che vuole anche le mamme adulte tutte latte fatto in proprio e parto con tanto dolore, il bebè glotòn allena le piccole a considerare l’allattamento un fatto della vita, di quelli ineluttabili a cui è insensato fare opposizione. E pure economico: dal produttore al consumatore, come quando compri le zucchine dal campo del contadino. D’altronde sono anni che medici, psicologi e femministe ce la menano con gli strabilianti effetti del colostro e dei suoi derivati: neonati più forti, più sani, senza infezioni alle orecchie, con la vista lunga, che finiranno il liceo più facilmente e saranno di gran lunga più intelligenti degli alimentati artificiali. L’Oms si è giocata pure la carta della fame nel mondo, dicendoci che con il latte di mamma si possono salvare 1,3 milioni di piccole vite ogni anno. Con il risultato di fare sentire chi shakera biberon di polvere e acqua calda una donna a metà e pure un po’ strafottente verso il destino del mondo.

Le bambine, loro, delle fisime dei genitori non sanno niente. Un bambolotto è un bambolotto, e questo è solo uno come tanti con un optional in più. Anzi: beve ma non fa pipì. Una bella seccatura di meno. La bambola da allattare, però, fa una certa impressione a madri e padri ”normali”. Dove è già stata venduta, in Spagna e in Inghilterra, ha creato imbarazzo. I maschi, soprattutto, ci vedono del torbido. Le bimbe che simulano curve che non hanno possono stuzzicare fantasie malate, dicono padri e madri. Metti che la piccina si porti il seno finto al parchetto e si metta ad allattare in pubblico. E poi va bene regalare ferri da stiro, carrozzine, carrelli della spesa e dolci forni. Ma fissare l’attenzione di chi non ha nemmeno cinque anni sull’alimentazione al seno di un teorico pargolo pare troppo a quel 60% di donne che la fissa per il bio proprio non ce l’ha, e che all’allattamento al seno ha rinunciato, per scelta o per causa di forza maggiore, risparmiando su ragadi, paracapezzoli, disinfettanti, reggitette col buco e tutto quello che di poco poetico la natura è capace di offrire. E che la bambolotta politicamente corretta si scorda di insegnare.

Resta la tristezza di un gioco didascalico, che poco lascia alla fantasia di un tempo, quando le bimbe potevano reinventarsi mamme a modo loro, senza i limiti dell’anatomia, della biologia e della realtà. E quando pure i cicciobelli nascevano sotto i cavoli. Forse poco bio, ma di certo molto più magici.