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 2009  agosto 09 Domenica calendario

NEL BAZAR DEGLI UOMINI-LEPRE


Non si fermano mai, gli occhi di Moustafà. Gli uomini in divisa possono arrivare da ogni parte. «Se riesco a vederli prima che ci siano addosso, mi organizzo. Prendo su metà della mia roba e l´altra la lascio qui. Così io salvo qualcosa e loro sono contenti perché fanno un sequestro. Gli altri venditori scappano veloci, sono giovani. Io ho cinquantadue anni, ho la pancia. Mi incammino verso la pineta, cerco di non farmi notare. Non ho più l´età per fare la lepre».
Ride, Moustafà, e guarda verso sud, verso nord e verso la pineta. «Pensa te se alla mia età devo fare il commerciante abusivo. Io faccio il venditore ambulante a San Lazzaro, vicino a Bologna. Là in estate non c´è nessuno e allora vengo qui a fare la stagione. Quest´anno mi è andata bene, ma l´anno scorso mi hanno fatto tre sequestri, a Classe, Punta Marina e Milano Marittima. Mi hanno dato anche cinquemila euro di multa, per fortuna il giudice di pace me l´ha tolta. Ho un appartamento, a Casalecchio, settecento euro di affitto più le bollette. Una cosa l´ho capita: l´Italia per noi è finita. Ho quattro figli e li ho già mandati in Marocco. Non è bello, per loro, vivere da poveri in mezzo ad altri ragazzi che hanno tutto. Provo a guadagnare qualcosa, prima di partire anch´io, con mia moglie. Di notte dormo in macchina, perché andare a casa e tornare qui mi costerebbe quaranta euro. Quelli che sono qui in vacanza stanno meglio di me ma di soldi ne hanno pochi. Guardano, chiedono, trattano e non comprano nulla».
Una giornata al mare, con gli uomini-lepre. La fetta di spiaggia che sta fra l´acqua e la prima fila di ombrelloni dei bagni Solidea e Romea sembra un supermercato diviso in dieci reparti. Ci sono anche le offerte speciali: «Tutto a 1 euro», annuncia un cartello; «Tutto a 3 euro», è scritto su un pezzo di cartone. Forbicine, borsette, carte da briscola, cestini, zainetti, mutande, magliette, asciugamani, cinture, orologi. Con un po´ di pazienza, si trova tutto. Moustafà ha ragione: tanti guardano, pochissimi acquistano.
Seylla, trentatré anni, senegalese, vende copri-costume. «L´esercito? Possono mandare anche l´aviazione, ma cosa risolvono? Il problema vero è un altro: noi che siamo qui abbiamo fame e non possiamo mangiare la sabbia. Fino a quattro mesi fa lavoravo in un´azienda di Alfonsine. Ci sono stato non un mese ma dodici dei quindici anni che ho passato in Italia. Mi hanno lasciato a casa e sono qui perché, anche se questo lavoro non mi piace, riesco a pagarmi quei due o tre panini che mi riempiono lo stomaco. Adesso si sopravvive, ma quest´inverno? Invece di mandarci i soldati il governo dovrebbe dire: Seylla, hai pagato i contributi per dodici anni, la pensione non possiamo dartela ma ecco un po´ di soldi - facciamo cinquemila, meglio diecimila euro - per tornare a casa tua. Ecco fatto. Loro mi danno il denaro, io consegno la tanto preziosa carta di soggiorno e amici come prima. Invece ti licenziano e dicono che senza stipendio non sei più in regola. Ti buttano via. Io in Senegal, senza un soldo, non ci torno. Non puoi tornare a casa e dire: sono un fallito. Piuttosto muoio qui».
Sono alti come struzzi i vigili urbani, che quest´anno hanno un nuovo giocattolone, il "Segway". « un mezzo a due ruote - annuncia il depliant che spiega la campagna del Comune "Stop all´abusivismo commerciale" - che si guida in piedi e che consente ai vigili di muoversi con facilità sulla rena». «Per fortuna si vede da lontano - dice Hammed, tunisino di Cesena - e noi scappiamo. Quante volte fanno i sequestri? Tot i dè, tutti i giorni, come dice quello della pubblicità». Si ride anche, fra le dieci piazzole del supermercato da spiaggia. «Gli abusivi - racconta Giulio Parisini, del bagno Romea - arrivano qui alle cinque e mezzo, al massimo alle sei di mattina, per occupare il posto. Segnano con un bastone i confini della loro piazzola e aspettano con calma i turisti. I "negozi" aprono poi alle dieci e mezzo e vanno avanti fino a mezzogiorno e mezzo, quando la spiaggia si vuota per il pranzo». Non c´è tensione, in questa fetta di litorale. «Fra il mare e i primi ombrelloni ci sono quaranta metri di spiaggia, così i venditori non disturbano troppo. Al sabato e domenica non sono più dieci ma anche quaranta o cinquanta, e allora c´è qualche problema».
Anche i venditori fanno la pausa pranzo, nella grande pineta. Focacce o pane comprati al forno, un quarto di pollo. Se arrivassero adesso, i vigili vedrebbero solo Moustafà e gli altri fare un picnic. I borsoni sono nascosti nei cespugli. Chi ha merce poco voluminosa ha sepolto il pacco in una buca nella sabbia. Didì, marocchino di trentacinque anni, vende orologi di "marca". «Il guadagno? Per ora niente. Prendi cinquanta o cento euro in un giorno, ti va bene per dieci giorni poi arrivano i vigili o i finanzieri che ti sequestrano millecinquecento euro di orologi. Devi ripartire da zero, anzi da sottozero. Fino ad aprile ho fatto il camionista, duemilaseicento euro al mese per girare l´Europa. Prima hanno ridotto lo stipendio, poi ci hanno dato le ferie lunghe, di tre mesi». Shahibuel, del Bangladesh, è qui da due mesi. Il suo banchetto è quello «Tutto a 1 euro». «Io non ho i documenti. Riesco a guadagnare venti-venticinque euro al giorno. Dopo dodici giorni di vendita è arrivato il sequestro. Ma l´affitto lo devo pagare. Siamo in sei in due stanze, a Marina di Ravenna. Paghiamo duecento euro a testa».
Destra e sinistra - su questa che sembra diventata la nuova emergenza estiva - si mescolano come la sabbia e l´acqua sul bagnasciuga. «Quello dei venditori abusivi - dice Fabrizio Matteucci, sindaco di Ravenna, del Pd - è oggi un problema serio. Quando erano pochi, la sinistra stava dalla loro parte. Adesso sono troppi e alcuni sono insistenti: vanno a disturbare chi, nei pochi giorni di ferie, vuole essere lasciato in pace. Alcuni reagiscono ai sequestri. L´altro giorno a Lido Adriano un venditore che scappava con il borsone ha travolto un´anziana villeggiante e le ha incrinato il femore. A Marina invece i turisti si sono messi a inveire contro i vigili che sequestravano merce contraffatta. La vacanza cambia la gente. Il milanese che a casa sua magari ha voglia di tirare sotto l´auto il lavavetri, qui si rilassa, si sente più buono e solidale, e inveisce contro le forze dell´ordine. L´esercito? I problemi sono altri. Qui in Italia non riesci più ad espellere nessuno, il meccanismo si è inceppato e non mandi a casa nemmeno quelli che non sono in regola. Comunque non ci sono dubbi: la sinistra vera è per il rispetto della legge».
I commercianti sono ogni giorno sul piede di guerra. La crisi economica annulla o accorcia la vacanza ma la colpa è sempre degli extracomunitari. «Una famiglia tedesca - denuncia l´Ascom - ha lasciato l´hotel dopo un solo giorno perché infastidita dagli abusivi che in modo arrogante e prepotente volevano vendere la loro merce». Il comandante dei vigili urbani, Stefano Rossi, fino a due anni fa era in polizia e comandava la squadra mobile ravennate. «Il sindaco ha ragione. Abbiamo arrestato diciannove persone, per resistenza o perché non avevano obbedito all´ordine di espulsione, e nessuno ha lasciato l´Italia. Come vigili non facciamo solo i sequestri. Cerchiamo di trovare anche chi organizza questo traffico illecito. Quando ero in polizia, a Pinarella trovai pacchi di cd che arrivavano da Napoli e su ognuno c´era il nome dell´extracomunitario cui erano destinati. Ma parlare di racket mi sembra eccessivo. Nel racket c´è vessazione, piramide di comando, subordinazione. Certamente questo è un commercio organizzato su larga scala: le false borse Vuitton o Fendi non vengono cucite di notte dai senegalesi di Marina Romea».
A Rimini, in attesa dei soldati (ne stanno arrivando trenta) l´attacco agli abusivi, come in un´azione di commando, parte già dal cielo e dal mare. «Quelli della polizia nautica, con le moto d´acqua - racconta Roberto Biagini, assessore pd alla sicurezza - sono bravissimi. Arrivano sulla battigia, i venditori scappano e noi, con i nostri gruppi interforze, siamo lì ad aspettarli. In alto c´è sempre un elicottero, della polizia o della finanza, che ci segnala i fuggitivi. Quest´anno abbiamo già sequestrato merce per un milione e mezzo di euro».
Non è facile, la battaglia contro «questi soggetti che creano bazar sulla spiaggia». L´assessore ce l´ha anche con i turisti che stanno dalla loro parte. «A Torre Pedrera, l´altro giorno, abbiamo fatto un blitz e in tanti hanno insultato vigili e poliziotti: "Ma andate a prendere i delinquenti veri, vergognatevi". Io ho subito dichiarato: turisti come questi non li vogliamo, vigili e poliziotti sono lavoratori e vanno rispettati. Adesso arrivano i soldati, ma a cosa servono? Bisogna accompagnarli con polizia e vigili, come se avessero bisogno della badante. E però lo sapevamo che quest´anno sarebbe stata dura. Con la crisi tanti stranieri hanno perso il lavoro e allora vengono qui a fare gli abusivi. L´anno scorso ce n´erano cinquecento, quest´anno sono raddoppiati».
Negli angoli meno illuminati di viale Vespucci, la sera, qualche senegalese cerca di esporre la sua merce. Pronto a fuggire appena vede una divisa. Poche ore di sonno, in macchina o in uno scantinato. Domani alle cinque e mezzo bisogna disegnare, con un bastone, i confini della piazzola.