Pier Giorgio Pinna, la Repubblica 09/08/2009, 9 agosto 2009
MAXI COLPO A PORTO CERVO, DERUBATA LA PRINCIPESSA
PORTO CERVO (OLBIA) - Suspense e giallo internazionale per una catena di furti con bottino mozzafiato in Costa Smeralda. Uno dei colpi, senza precedenti nella Sardegna dei vip, ha fruttato 11 milioni di euro. A farne le spese, una principessa figlia del viceré e principe ereditario dell´Arabia Saudita. I ladri sono entrati nella sua suite dell´hotel Colonna del Pevero. Hanno portato via la cassaforte dov´erano custoditi contanti e gioielli (diversi i preziosi firmati Cartier). In quelle ore la nobile saudita era fuori dall´hotel, in un´altra zona di Porto Cervo. Con lei c´erano i figlioletti, il seguito di corte e la scorta personale, formata da non meno di 5-6 uomini. La scoperta dell´irruzione è stata fatta a tarda sera, al momento del rientro nelle camere esclusive, affacciate sul mare e su una piscina privata. La figlia del viceré si è mostrata amareggiata e contrariata, che per l´entità del danno, dal timore che i suoi bambini potessero restare coinvolti. Il blitz risale a martedì. Quasi contemporaneamente, in un diverso albergo della stessa catena, il Colonna Beach, un facoltoso imprenditore del Marocco è stato alleggerito di tutti i contanti e degli oggetti preziosi lasciati nelle cassette di sicurezza. Gli inquirenti non escludono che ad agire sia stata la stessa banda, forse specialisti arrivati dai Balcani. Ma la gang può contare senza dubbio su qualche basista locale.
Il primo caso, clamoroso nonostante i parecchi precedenti degli ultimi anni, si è già trasformato in un incidente diplomatico. Sembra che i responsabili del blitz siano riusciti a centrare l´obiettivo senza intoppi. La cassa blindata era assicurata al muro con semplice silicone. Così poteva venire sfilata con relativa facilità, almeno da chi sapeva come operare. Per entrare nella suite, che non è di norma sorvegliata né dotata di apparecchiature elettroniche di controllo come videocamere e altri sistemi di allarme, con ogni probabilità i silenziosi Arsenio Lupin si sono serviti di una semplice chiave passepartout. Anche da tutti questi aspetti sconcertanti derivano le perplessità sulle scarse misure di vigilanza adottate per tutelare l´incolumità degli appartenenti a una famiglia reale. Nell´isola è perciò arrivato in queste ore un addetto militare dell´ambasciata saudita. L´intera faccenda è seguita dai carabinieri della Gallura, dai servizi segreti, dalle diplomazie d´Italia e Arabia Saudita. Poco dopo il furto la principessa ha lasciato la Sardegna. Esami del dna sono in corso su materiale e strumenti trovati vicino al punto dello scasso.
Gli inquirenti sospettano una banda di romeni. La caccia per identificarli si è estesa a tutto campo. Coinvolge, per la ricerca di possibili testimoni, i 200 vigilantes armati che ogni estate presidiano l´intero perimetro del Consorzio Costa Smeralda. Tecnica molto simile per l´altro colpo magistrale. In questo caso, l´uomo d´affari africano che trascorreva un periodo di relax a Porto Cervo ha denunciato la sottrazione di oltre 100mila euro in valori custoditi nell´albergo, a Cala Granu. Tutti e due gli alberghi appartengono al gruppo Ite-Hotel, di proprietà delle famiglie sarde Loi-Cordeddu.
Non è la prima volta che in Costa Smeralda vengono messi a segno raid contro i miliardari che frequentano il regno che fu del principe Karim Aga Khan e ora appartiene al magnate Usa Tom Barrack. Ma certo è la prima estate nella quale i professionisti specializzati in questo genere di crimini riescono a portar via tanto danaro e gioielli così preziosi.