Francesco Piccolo, lཿUnità 10/08/2009, 10 agosto 2009
CORSIVI
La questione Rai-Sky, già grave di suo, ha messo in evidenza un’altra debolezza del sistema. Vi ricordate i mesi di patimento sulla questione apparentemente decisiva
dell’occupazione della poltrona di Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai? Lo scandalo delle mancate dimissioni di Villari che occupava prime pagine di giornali e titoli di telegiornali, mentre il candidato bipartisan Sergio Zavoli era lì in attesa di una nomina condivisa da tutti? Bene. Posto come principio che Sergio Zavoli è stato (ed è) un grandissimo giornalista; posto come principio che è stato tra i pochi che hanno cambiato in modo epocale l’informazione televisiva in questo Paese, realizzando programmi che hanno fatto la storia della televisione pubblica; posto come principio, per tutti questi motivi, che quando Zavoli parla andrebbe ascoltato con attenzione e rispetto anche se non ricoprisse nessun ruolo, e fosse ormai soltanto un privato cittadino. Bisogna però ammettere una volta per tutte che il Presidente della Commissione Vigilanza Rai non lo ascolta nessuno, non ha alcun potere e alcuna considerazione. Sembra essere un privato cittadino che si indigna come ci indigniamo noi per i ritardi e i modi delle nomine, per il mancato accordo con Sky, ma le sue richieste di equilibrio vengono semplicemente ignorate. Il potere e il control-
lo sul potere sono ormai due pianeti distinti. Il potere concede al controllo sul potere tutta l’indignazione che vuole esprimere, perché dell’indignazione se ne frega completamente.