Flavio Vanetti, Corriere della Sera 9/8/2009, 9 agosto 2009
MILANO
Un centinaio di dollari a persona per un giro sopra Las Vegas; qualcosa di più, diciamo 130-140, per sorvolare Manhattan. E come negli Usa, in tutto il mondo. Il cielo a portata di mano e, tutto sommato, di portafoglio, non è una moda, concetto associabile all’idea di provvisorio. Piuttosto, è la logica conseguenza di un dato di fatto storico: l’aeroplano e l’elicottero sono diventati una presenza fissa e ricorrente nella vita dell’uomo. Se si vola sempre di più, per lavoro, per andare in vacanza, oppure per trasportare merci, ci sta anche che ci sia un’offerta articolata in un segmento diverso, per potersi librare sopra una città particolare o una località dal paesaggio magnifico. una lezione di geografia applicata. Anzi, è meglio, perché regala l’emozione live di un colpo d’occhio suggestivo, normalmente in condizioni di assoluta sicurezza. Sorvolare New York, ad esempio, significa entrare in corridoi destinati al traffico «a vista», con un senso unico sia in andata sia in ritorno. Quanto è successo ieri, probabilmente, nasce da un equivoco. Toccherà all’inchiesta chiarire.
Ma dove e come si può effettuare, nel mondo, questa forma di turismo? Ovunque. E in vari modi. Nei pressi di grandi parchi degli Usa, quali la Monument Valley, la Valle della Morte o Yellowstone, esistono aeroporti dai quali partire per overflying mozzafiato. E così a Mombasa, Kenya, per decollare e godersi dall’alto lo spettacolo dello Tsavo Est. Oppure ancora nel Nord Est del Brasile, nella regione dei Lençois Maranhenses, uno sterminato deserto di dune bianche punteggiato da lagune: guardandolo dall’alto, pare di vedere crateri lunari riempiti d’acqua. Con aeroplani da quattro ad otto posti si entra anche nel cuore del Grand Canyon, detto però che pure l’elicottero, che ha dalla sua una maggiore agilità, conosce i suoi momenti di gloria in questo genere di attività. Anzi, l’«ala rotante» permette addirittura esperienze impensabili con l’«ala fissa». Una su tutte: calarsi nella famosa Garganta del Diablo, al confine tra Brasile e Argentina, il punto più scenografico delle cascate di Iguazù. Ma anche l’idrovolante è gettonato. In Canada offrono «pacchetti» per sorvolare territori incantevoli e poi posarsi su laghi dai quali si raggiungono ruscelli per pescare i salmoni. E l’idro è pure l’opzione privilegiata per vedere la baia di Sydney da un’angolazione senza pari: tre percorsi e carta di credito spremuta in misura direttamente proporzionale al tempo a bordo. Spostandosi invece a Cairns, si sperimenta qualcosa di unico: l’idrovolante sorvola la barriera corallina, quindi ammara al largo, davanti a isolotti di sabbia bianca; bagno e sole per due ore, quindi rientro. Costa 300 dollari «aussie», davvero ben spesi. E la mongolfiera? Presente. E volante. Ad Albuquerque, ad esempio, capitale del volo aerostatico, oppure, tornando in Australia, ad Alice Springs. Con cifre contenute, si vedono dall’alto il bush , il deserto e gli animali, assaggiando il suono del silenzio dell’alba. Unico inconveniente: il ritrovo è alle 3 del mattino. Per aiutare a montare il pallone.
Flavio Vanetti