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 2009  agosto 08 Sabato calendario

VA ALL’ASTA IL GAS DELL’ENI, OK DELL’INDUSTRIA AL DECRETO

Il primo passo verso la concreta liberalizzazione del mercato del gas è compiuto. Con la firma di ieri al decreto attuativo che avvia la vendita all’asta di gas naturale, il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, apre alla competizione tra grandi fornitori privati. La misura prevede la cessione all’asta da parte dell’Eni, tramite la formula del " gas release",
di 5 miliardi di metri cubi di gas naturale a prezzi allineati alle quotazioni medie dei mercati europei. Il volume messo sul mercato libero per l’«anno termico» che va dal 1° ottobre 2009 al 30 settembre 2010 equivale a circa il 10% dello stock di gas consumato in Italia, se si escludono le forniture per le centrali termoelettriche. «Il meccanismo che è stato messo a punto - se legge nella nota diffusa dal ministero - andrà a favore dei consumatori, visto l’attuale alto costo dell’energia in Italia».
In particolare il decreto, che dà attuazione all’articolo tre del decreto legge anti-crisi varato in via definitiva sabato scorso da Palazzo Madama, «dispone forme di flessibilità nell’acquisto e quindi nell’utilizzo del gas per consentire così forniture anche invernali» e fissa i criteri «per assicurare che il consumatore ottenga il beneficio derivante dal nuovo meccanismo di fornitura». Dietro il linguaggio tecnico, i grandi consumatori industriali leggono l’apertura sostanziale alle possibilità di stoccaggio di gas, vale a dire il suo acquisto e l’accumulo in periodi dell’anno in cui i prezzi sono più bassi, e di bilanciamento, ovvero di consumi più flessibili sulla base dei contratti di approvvigionamento. In prospettiva, il decreto getta anche le basi per la costituzione di una futura «Borsa del gas»simile all’attuale «Borsa elettrica».
Ieri, in contemporanea al decreto del ministro, l’Autorità per l’energia e il gas ha diffuso una delibera che fissa modalità per accedere alle aste che l’Eni dovrà concludere entro il 3 settembre attraverso «procedure concorrenziali non discriminatorie ». L’offerta dovrà essere suddivisa in lotti, «caratterizzati da quantitativi giornalieri costanti in tutto il periodo di consegna». In particolare, «sono previsti lotti annuali (per consegna da ottobre 2009 a settembre 2010) e lotti semestrali (per consegna da ottobre 2009 a marzo 2010)». Inoltre le procedure di assegnazione dei lotti «prevedono la definizione di un prezzo unico per ciascuna tipologia di prodotto». I primi commenti raccolti dopo l’atto del ministro rivelano l’attesa dei grandi gruppi industriali che consumano più gas per le loro produzioni. Secondo Antonio Gozzi, a.d. di Duferco e presidente degli Elettrosiderurgici «si tratta di una misura di portata storica che apre alla competizione e alla flessibilità ». Soddisfatto anche Alfonso Panzani, presidente di Ceramiche Settecento e di Gas Intensive, il consorzio che raccoglie oltre 80 imprese grandi consumatrici: «Si tratta di un misura che non solo garantisce una grande flessibilità di gestione per i consumatori industriali ma, nei fatti, introduce una metodologia di mercato per il settore del gas che è destinata a diventare un riferimento anche a livello europeo. Insomma una liberalizzazione che porterà benefici per tutti». Secondo le previsioni diffuse pochi giorni fa dall’associazione degli operatori europei delle reti del gas (Gte), la domanda italiana di gas naturale è destinata a crescere: passerà dagli 83 miliardi di metri cubi del 2009 agli 85 miliardi l’anno seguente, per arrivare 100 miliardi nel 2018. Secondo questo scenario il nostro sistema resterà in equilibrio fino al 2016, quando però si registrerà un deficit di 730 milioni di metri cubi destinato a crescere finoa 6,2 miliardi nel 2018.