Ampelio Bucci - editoriale dei lettori, La Stampa, 07/08/2009, 7 agosto 2009
Il bevitore "evoluto" e il suo vino - Nella pagina sull’Agricoltura di domenica 2 agosto [ La Stampa] il direttore di Assoenologi Giuseppe Martelli esprime giuste preoccupazioni circa la riforma europea dell’OCM vino
Il bevitore "evoluto" e il suo vino - Nella pagina sull’Agricoltura di domenica 2 agosto [ La Stampa] il direttore di Assoenologi Giuseppe Martelli esprime giuste preoccupazioni circa la riforma europea dell’OCM vino. La quale, sostiene Martelli, «è fatta principalmente dai Paesi consumatori (e non da quelli produttori), i quali sostengono che i ”consumatori evoluti” considerano il vino come una qualsiasi bevanda e lo vogliono semplice e sempre uguale». invece esattamente il contrario. Il «consumatore evoluto» (che i sociologi chiamano post-moderno) vuole provare e sperimentare cibi e cucine diverse (locali ed esotiche; tradizionali e innovative; fast and slow; creative, dietetiche e così via). Ugualmente vuole provare vini diversi con diverse provenienze, diverse qualità, diversi vitigni, diversi prezzi, con una curiosità e una capacità crescente di scegliere fra i diversi prodotti e i diversi vini. Questa è proprio l’essenza del consumatore attuale evoluto. importante sottolineare che si tratta di un punto fondamentale per i vini (e per tutti i prodotti alimentari) europei e italiani, i quali sono diversi per storia, cultura, terroir (insieme di fattori che vanno dall’ambiente alle tecniche di coltivazione, ndr), e così via. Ma la Comunità Europea troppo spesso gioca contro i suoi prodotti, spinta non dai gusti del «consumatore evoluto» ma dalle grandi e potentissime lobby internazionali – industriali e commerciali – del food e del vino. Le quali hanno tutto l’interesse a sganciare i prodotti dal luogo di origine per poter comperare le materie prime agricole (come commodity) dove costano meno nel mondo. Salvo poi, nella comunicazione e nella pubblicità, esaltare il luogo di origine anche se non è vero. Come avviene per l’olio di oliva dove si parla sempre di toscanità anche se di toscano (e di italiano) c’è solo il luogo dell’imbottigliamento. Ma questo l’Europa lo permette. Speriamo che non avvenga per il vino.