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 2009  agosto 07 Venerdì calendario

L’OLANDESE CHE STA CON GLI ISLAMICI

Biondo, occhi azzurri, guance rosse e paffute. Insomma, Henny Kreeft è il "classico" olandese, lontano dall’immaginario dei maghrebini che affollano i Paesi Bassi. Eppure, è il leader del nuovo partito Islamico d’Olanda (Nmp) che correrà alle prossime elezioni locali in almeno cinque città.
Ma potrebbero anche essere «10 o 12 o addirittura 20» dice Kreeft, che sogna di trovare un posto dove sedersi all’interno dei palazzi buoni della politica olandese, che fino ad ora ha invece mostrato una sorta di venerazione per il suo "Mozart" anti-islamico, Geert Wilders, recentemente approdato a suon di voti anche a Strasburgo.
La biografia politica di Henny Kreeft è curiosa. Infatti, il suo nome compare associato al partito del defunto (e da molti compianto) Pim Fortuyn, l’istrionico leader carismatico (e omosessuale) dell’omonimo partito (LPF - Lista Pim Fortuyn) che nel 2002 fu al centro dell’attenzione mondiale per il suo strabordante successo e che venne ucciso il 2 maggio del 2002 da un attivista animalista, Volkert van der Graaf, facendo piangere l’intera nazione, regina Beatrice inclusa. Una delle tante particolarità di Fortuyn era il suo anti-islamismo. Nel 1997, aveva dato alle stampe un libro intitolato - senza girarci troppo attorno - Contro l’islamizzazione della nostra cultura ed è passato alla storia un suo faccia a faccia con un imam in un programma televisivo, durante il quale Fortuyn aveva stuzzicato l’imam raccontando delle sue preferenze sessuali fino a farlo imbestialire, per poi candidamente affermare guardando dritta la telecamera: «Vedete? Costui è un omofobo. Vogliamo davvero che il nostro Paese finisca nelle mani di gente simile?». Pochi giorni dopo la sua morte, il 36 per cento degli olandesi scelse nelle urne la sua lista, vuoi sulla scia della commozione nazionale, vuoi per reale condivisione delle sue idee. Insomma, Pim non le mandava certo a dire e chissà come reagirebbe oggi con uno dei suoi seguaci a capo del partito Islamico. «L’Lpf aveva molti sostenitori musulmani - dice al Riformista Henny Kreeft - e comunque io non avevo ruoli politici all’interno del partito». Kreeft si converte all’islam negli anni ’90 e poi si unisce a Pim. «Mi sono convertito all’islam perchè un mio caro amico morì di cancro ed ero disperato. Cercavo qualcosa di più elevato nella mia vita. Amici tunisini mi consigliarono di andare in una moschea. Lo feci e ritrovai la mia serenità». L’Olanda ha una popolazione di 16 milioni e mezzo di abitanti. I musulmani sfiorano il milione. Un numero impressionante e una convivenza "difficile", soprattutto dall’11 settembre in poi.
Il 23 dicembre del 2004 il ministero degli Interni olandese rendeva pubblica una informativa dei servizi segreti (Aivd). Sessanta pagine intitolate "Dalla dawa alla jihad", ossia dal proselitismo alla lotta. In questa nota si sosteneva che il 95 per cento dei musulmani presenti in Olanda era costituito da moderati e che, pertanto, circa 50.000 soggetti erano a rischio azioni terroristiche. La storica e naturale propensione al "multiculturalismo" professata dagli olandesi si andava a far friggere, di fronte al panico seminato da 50.000 potenziali kamikaze sul territorio nazionale. E da lì che Geert Wilders cominciò a costruire la sua fortuna, focalizzandosi su un unico obiettivo, quello anti-islam. Ora l’Nmp potrebbe fargli da contraltare.
«Il partito non l’ho fondato io» ci dice in un’intervista Kreeft. «Nel 2007 sono venuto a sapere che due musulmani avevano dato origine a questo movimento. Mi sono unito a loro, pianificando una serie di attività. Dopo un paio di mesi loro hanno mollato e io sono restato». Affabile e disponible, Henny Kreeft ci racconta: «Mi sono dato da fare inizialmente con i miei contatti personali, poi sono passato ai vari network online. Oggi abbiamo una rete di contatti ad Almere, Amsterdam, Den Haas, Noordoostpolder e Rotterdam (dove il sindaco eletto a ottobre scorso è un musulmano ndr). A Den Haag esiste già un piccolo partito islamico, l’Islam Democraten, che ha un seggio al consiglio comunale». Poca roba, rispetto a quello che sogna Kreeft. Ma proprio in un momento di crisi per i partiti tradizionali, è vincente fondarne uno nuovo? «Guardi - ci risponde - credo che sia importante dare alla gente la possibilità di votare una formazione che risponda alle loro esigenze». E cosa vuole soddisfare l’Nmp? «In primo luogo siamo per il dialogo. Siamo una formazione liberal, che vuole la completa integrazione tra musulmani e non all’interno della nostra società. Puntiamo sui giovani». Un partito con un unico focus? «Assolutamente no, presenteremo presto la nostra piattaforma politica in maniera dettagliata». Quando? «A fine settembre». Non è una coincidenza che il Ramadan - il mese sacro all’islam - termini proprio il 19 di settembre.