Angelo Aquaro, la Repubblica 7/8/2009, 7 agosto 2009
PIRATI ALL’ATTACCO, PARALIZZATO TWITTER
Contro il sito milioni di contatti simultanei, black out di 3 ore. Colpito anche Facebook
Il fondatore, Biz Stone, ha ammesso: è un´iniziativa orchestrata ma ci difenderemo
Il blitz è partito dagli Usa, poi è stato segnalato in Brasile e poi in Europa
Sarà. Ma quando ieri il mondo ha scoperto che a rischio è anche Twitter, cioè l´ultima sorpresa del mondo digitale, il social network dei micromessaggi scambiati tra pc e telefonini, quello con il logo innocente di un uccellino, davvero il sentimento di sconfitta è dilagato con la velocità dei bit da una parte del pianeta all´altra: perché la sconfitta, la vulnerabilità di Twitter, condita dalla notizia, riportata da Fox News, che a tremare è stato anche Facebook, ha colpito anche la fantasia di chi crede ancora che un social network sia un incrocio tra un circolo e un sindacato.
La resa è arrivata da Biz Stone in persona, il fondatore: siamo sotto attacco. Di più: sotto attacco come le banche online, come i servizi internet delle carte di credito. Twitter, la comunità web più in espansione del mondo, più di 17 milioni di utenti è andato in tilt, collassato per ore, afflosciandosi su stesso. In un post lanciato dallo stesso Biz, la resa è raccontata tra ironia e amarezza: «In questa mattina di giovedì, che sembrava tranquilla e felice, Twitter è finito sotto attacco. Attacchi di questo tipo sono vere e proprie iniziative dolose, orchestrate per rendere inutilizzabili servizi come le banche online, i sistemi di pagamento via web e, appunto, i sistemi di comunicazioni come Twitter. Ma noi ci difenderemo».
Twitter si difenderà, ma intanto l´attacco arriva proprio nel giorno in cui i social network sono stati scelti dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per lanciare l´offensiva finale della grande battaglia per la riforma della sanità. Non solo. La sfida arriva all´indomani della notizia dell´addio dello cyberzar degli Usa, Melissa Hathaway, la donna che aveva già lavorato con George W. Bush e che proprio per questo la nuova amministrazione aveva intenzione di sostituire.
L´attacco è partito dagli Stati Uniti, subito è stato segnalato in Brasile, poi anche in Europa: il servizio elettronico è andato in tilt lasciando senza comunicazione milioni di persone. E a chi ha cercato di collegarsi via web è andata ancora peggio: il server ha rifiuto l´accesso, inondando lo schermo di allarmi e costringendo a riavviare i computer per il pericolo di infezioni. Dos, denial of service, la sigla che gli utenti hanno imparato a odiare.
Il micro-social network (su Twitter i messagi non superano le 140 battute degli sms) è l´ultima vittima di una serie di attacchi che nelle ultime settimane hanno terrorizzato il mondo di internet. Anche la Casa Bianca, La Federal Reserve e il New York Stock Exchange sono stati obiettivo degli hacker. Nei mesi scorsi, gli 007 della rete avevano portato alla luce l´attività di criminali cinesi e nordcoreani. Gli hacker sono arrivati anche stavolta da lì? O si tratta invece di bande mafiose a caccia di dati sensibili, dai numeri delle carte di credito in su? C´è anche chi sostiene che Twitter non ha un valore finanziario o d´immagine global (non è Microsoft, non Coca-Cola o Pepsi) e quindi gli hacker potrebbero essere anche dei «semplici» maghi elettronici del male, desiderosi di farsi pubblicità. Certo è che con l´attacco, subito sul web si sono moltiplicati gli alert e gli inviti a non procedere con gli acquisti e le comunicazioni elettroniche che utilizzano questo servizio. Proprio l´e-commerce è stato uno dei volani principali del successo di Twitter: «Non potremo riprendere prima di aver assicurato la sicurezza ai nostri utenti», hanno specificato dall´ufficio newyorchese. L´hanno fatto dopo qualche ora. Quando la notizia aveva già fatto il giro della blogosfera. Anche senza Twitter.