Alessandra Retico, la Repubblica 5/8/2009, 5 agosto 2009
MA ANCHE I POLIZIOTTI ADESSO SONO "CYBER"
ROMA
Il mouse nella fondina, il clic come grilletto. Il poliziotto è cibernetico adesso, non spara, si connette. Il crimine nell´era di internet porta nomi nuovi e favolosi, ma sempre balordo è: virus, worm, trojan horses, spyware, phishing, hacking. Siti e mail infettati, codici e identità rubate. Ci può rimettere un conto in banca con un´incauta strisciata della Visa, ma un link giusto ti rivolta pure un paese intero. Combattere la malavita hi-tech è un lavoro più sofisticato che sporco, le attività illecite sul web prendono strade e forme sfuggenti da quando il mondo è a disposizione: con un tasto premuto sul pc noi facciamo la spesa, il delinquente informatizzato ci mangia i risparmi e personalità elettronica, il bene più prezioso di quest´epoca. La sicurezza individuale e collettiva è un alfabeto da imparare e rinnovare ogni volta, la tecnologia ci ha resi evoluti e insieme fragili, sempre esposti alle insidie dell´ultima innovazione. Pirati, pedofili e terroristi sono maledettamente smart, farabutti intelligenti e techno progrediti.
per questo che il cyberpoliziotto più famoso d´Italia, che si chiama Domenico Vulpiani ed è il direttore del servizio polizia postale e delle comunicazioni, ci tiene a raccontare tutto quello che si fa nei suoi uffici: lotta alla pedopornografia, al cyberterrorismo, all´hacking e difesa del copyright, delle operazioni di e-banking. Il più recente vanto della struttura è il Cnaipic (Centro anticrimini informatici per la protezione di infrastrutture critiche), inaugurato da poco e molto lodato dal Viminale. Protegge dai reati tutte le reti che erogano servizi essenziali, dalla luce ai treni. Si lavora 24 ore su 24, 7 giorni su 7, personale specializzato guidato dal vice questore aggiunto Tommaso Palombo. Computer, schermi, fili, altoparlanti, telecamere. L´attività investigativa finora svolta: 228 attacchi rilevati, quasi 5mila siti monitorati, oltre 850 segnalazioni, 67 indagini.
una polizia abituata all´avanguardia. Qualche stanza più in là, negli uffici del Cncpo, si combatte la pedofilia online, così evoluta da essersi infiltrata anche nelle piattaforme dei videogames. Metodologie esportate in tutto il mondo. Contro le frodi attraverso carte di credito e bancomat, 102 persone arrestate e oltre 4mila denunciate nel 2008. «Occhio allo skimming: una macchinetta grande quanto un pacchetto di sigarette che copia i dati della banda magnetica delle carte».
Nel palazzo dei cyberpoliziotti a Cinecittà a Roma, vista sugli studi cinematografici e sui Castelli romani, il delitto tradizionale è un´anticaglia. «Abbiamo scoperto chi aveva fatto spionaggio industriale ai danni della Ferrari e individuato alcuni video di Al-Qaeda immessi in circuiti segreti della rete. E ancora, su segnalazione della Nasa, abbiamo individuato un ragazzo di 20 anni che era riuscito a spostare dei satelliti dell´Agenzia Spaziale Americana con un joystick». Il Cnaipic fa Intelligence: monitoraggio dei siti, raccolta e analisi dei dati. Alza barriere nelle trame deboli del web in caso di attacchi. Acqua, luce, gas, trasporto su strada, rotaia e aereo, arrivano adesso nelle case attraverso canali telematici. Una "bomba" informatica che va colpire un singolo nodo può azzerare una nazione intera. L´idea di un centro per la protezione delle "infrastrutture critiche" era stata introdotta per la prima volta dal decreto legge 144/2005, il famoso pacchetto antiterrorismo Pisanu. Quali siano queste strutture critiche è stato stabilito, nel gennaio 2008, da un decreto dell´Interno: ministeri, agenzie ed enti che operano nei settori dei rapporti internazionali, della sicurezza, della giustizia, della difesa, della finanza, delle comunicazioni, dei trasporti, dell´energia, dell´ambiente, della salute; ma anche la Banca d´Italia e tutte le società partecipate dallo Stato, dalle regioni e dai comuni che operano nelle comunicazioni, nei trasporti, nell´energia, nella salute.
Gli strumenti investigativi sono quelli previsti per il contrasto al terrorismo. Il che vuol dire anche intercettazioni di comunicazioni, telematiche e informatiche, con finalità preventive. Attacchi alle infrastrutture critiche informatizzate sono già avvenuti. Per il World Economic Forum esiste una probabilità del 20 per cento che subiscano assalti terroristici nei prossimi 10 anni, con un costo economico globale di 250 miliardi di dollari. « un lavoro di alta specializzazione» spiega Vulpiani, «perché molti sistemi sono deboli e gli hacker sempre più innovativi». Nei giorni del G8 a L´Aquila, il centro era in piena attività. «Esiste un mondo underground difficile da penetrare ma che svolge pratiche sovversive potenzialmente destabilizzanti». Minacce per niente volatili, la risposta è pesante come un clic.