ANDREA Scanzi, La stampa 7/8/2009, 7 agosto 2009
IO, IL FREDDO METTO IN SCENA LA MALAVITA
Vinicio Marchioni è, per tutti, il Freddo. Uno dei leader della Banda della Magliana. Per l’interpretazione nella serie Romanzo Criminale, ha ricevuto consensi unanimi. Il gossip lo tampina per la sua relazione con l’attrice Alessandra Mastronardi. Spera di riprendere la sua pièce su Dino Campana, ha recitato di nuovo con Stefano Sollima un episodio di Crimini (a ottobre su RaiDue), al cinema sarà il protagonista di Sulla strada di casa con Donatella Finocchiaro. A inizio 2010 cominceranno le riprese della seconda stagione di Romanzo Criminale. «Sarà incentrata sulla sete di vendetta del Freddo, che vorrà vendicare il Libanese». Dal 7 settembre, ogni lunedì alle 23,40 su La7, Marchioni sarà anche voce narrante di Città Criminali. «Otto puntate dedicate a serial killer, da Renato Bilancia alla Banda della Uno Bianca».
Non c’è il rischio di somigliare troppo a Blunotte?
«Il paragone è azzeccato. La differenza sta nel nostro approccio, più documentaristico e meno letterario».
Qual è la storia che più l’ha colpita?
«Quella di Giovanni Brusca, lo "scannacristiani". Ha fatto saltare Falcone e Borsellino, avevo 15 anni e ricordo come adesso il pianto della vedova dell’agente di scorta dentro la Chiesa. Con Brusca si va oltre la ferocia».
Il sindaco Alemanno ha detto che la vostra serie è un cattivo esempio.
«Le sue parole non mi hanno né ferito né tolto il sonno. Secondo lui, il crimine contemporaneo dipende da Romanzo Criminale. Un approccio semplicistico. I problemi sono ben più radicati».
Il suo Freddo è molto diverso da quello di Kim Rossi Stuart. Più "vero". Lo pensa anche Franco Califano, il cantante preferito dalla Banda della Magliana
«Kim è stato bravissimo. Io ho cercato di allontanarmene per non soffrire della sindrome del fratello più piccolo. Nel 2007 avevo fatto il provino per il Freddo con Placido. Scelsero Kim, ma la produzione mi ricontattò per la serie. E’ il più "romantico", da qui l’innamoramento per una ragazza acqua e sapone come Roberta. E parliamo comunque di un assassino con decine di omicidi sulla coscienza».
La Banda della Magliana attraversa molti segreti italiani.
«Ed è incredibile, perché erano solo pischelli borgatari. Eppure si presero Roma e attraversarono camorra, mafia, caso Moro, massoneria, strage di Bologna, terrorismo nero, legami con la Chiesa, sparizione di Emanuela Orlandi. Maurizio Abbatino, il vero Freddo, ha detto che la Banda finì col diventare il secchio della spazzatura d’Italia. La trovo un’immagine perfetta».
Per Francesco Montanari, il Libanese, avete dimostrato come in Italia si possa fare bella tivù.
«Francesco se l’è anche presa con i programmi alla De Filippi, con le fiction nazionalpopolari. Ha ragione. D’ora in poi tutte le produzioni dovranno confrontarsi con Romanzo Criminale. E’ stata la riscossa di una generazione di attori sdoganata con Rossi Stuart, Favino e Santamaria. Una presa di coscienza. Ne abbiamo piene le scatole della brutta televisione».