Francesco Moscatelli, La stampa 5/8/2009, 5 agosto 2009
DOMANDE E RISPOSTE
Gli incidenti aerei sono aumentati?-
Negli ultimi mesi il numero degli incidenti aerei mortali è aumentato?
Non è un’impressione: dal 1° giugno, data dell’inabissamento nell’Atlantico del volo Air France 447, ad oggi, nel mondo ci sono stati cinque disastri aerei costati la vita a 566 persone. Le statistiche, inoltre, dicono che nei primi sette mesi del 2009 si sono verificati tredici incidenti aerei mortali che hanno causato complessivamente 832 vittime. Un numero così elevato, considerata la media annuale di 25 incidenti e di circa un migliaio di vittime, è preoccupante.
Quali sono le cause più frequenti degli incidenti?
Le statistiche elaborate a partire dagli Anni Cinquanta dimostrano che il 56% degli incidenti è imputabile a un errore dei piloti, il 17% a problemi di natura tecnico-strutturale degli aeromobili, il 13% ad avversità meteorologiche, l’8% alle cattive condizioni delle piste di atterraggio o agli errori del personale aeroportuale mentre il 4% ad una cattiva manutenzione degli aerei. Il restante 6% degli incidenti è dovuto ad atti di sabotaggio oppure non è stato possibile risalire con certezza alle cause.
vero che i rischi maggiori si riscontrano nelle fasi di decollo e di atterraggio?
Sì, uno studio effettuato dalla casa costruttrice Boeing dimostra che i momenti potenzialmente più critici di ogni volo sono il decollo (12% degli incidenti), l’ascesa in quota (9%), la fase di discesa (8%) e soprattutto l’atterraggio. Negli ultimi secondi avviene infatti il 46% di tutti gli incidenti.
Chi vigila sulla sicurezza aerea?
La Convenzione di Chicago del 1944 ha istituito l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (Icao) che si occupa di stabilire le norme che governano il settore aeronautico a livello mondiale. Vi aderiscono 194 agenzie nazionali fra cui l’italiana Enac che ha compiti di regolazione tecnica, certificazione e vigilanza.
Chi si occupa anche di indagare sulle cause delle sciagure aeree?
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Per ogni incidente l’Ansv apre un’inchiesta tecnica, effettua sopralluoghi ed elabora relazioni (in caso di incidente) e rapporti (in caso di inconvenienti gravi) per analizzare le cause degli incidenti. L’Ansv è competente per il territorio italiano ma, se un incidente avvenuto all’estero riguarda una compagnia nazionale, oppure se fra le vittime o i feriti gravi di una sciagura compaiono anche cittadini italiani, l’ente può chiedere di accreditare un proprio investigatore che partecipa all’inchiesta aperta dal Paese straniero.
Quali sono le compagnie aeree da evitare?
Le «black list» di riferimento dell’aviazione mondiale sono quelle compilate dagli Stati Uniti e, dal 2006, anche dalla Commissione europea. L’ultimo elenco dei vettori banditi dall’Europa, pubblicato venti giorni fa, comprende 9 società individuali (Air Koryo della Repubblica democratica popolare di Corea (Dprk), Air West del Sudan, Ariana Afghan Airlines dell’Afghanistan, Siem reap Airways International della Cambogia, Silverback Cargo Freighters del Ruanda, Motor Sich, Ukraine Cargo Airways, Ukrainian Mediterranean Airlines e Volare dell’Ucraina), tutte le compagnie di 9 Stati (Angola, Benin, Repubblica democratica del Congo, Guinea equatoriale, Kirghizistan, Liberia, Sierra Leone, Swaziland, Zambia) e la gran parte dei vettori indonesiani, kazaki e gabonesi.
Quali probabilità ci sono di rimanere vittima di un disastro aereo?
Sono praticamente nulle e l’aereo continua ad essere il mezzo di trasporto più sicuro. La legge delle probabilità dice che un passeggero che viaggia in aereo tutti i giorni può continuare a volare per 5 mila anni senza essere mai coinvolto in un incidente letale. In media avviene un incidente mortale ogni due milioni di voli.
Ci sono posti a sedere più sicuri di altri?
La Civil Aviation Authority britannica, che qualche anno fa ha analizzato la dinamica di 105 disastri aerei, raccogliendo le testimonianze di duemila sopravvissuti, ha stabilito che i posti più sicuri sarebbero nella parte anteriore dell’aereo, a non più di cinque file dall’uscita d’emergenza e lontani dal finestrino, preferibilmente nel corridoio.
vero che molte compagnie non hanno le file 13 e 17 per superstizione?
Sì, capita spesso di non trovarle. Sono gli stessi costruttori di aeromobili che chiedono direttamente alle compagnie quali file saltare nella numerazione. Ad esempio sugli aerei dell’Alitalia mancano sia la fila 13 che la 17 mentre molte compagnie anglosassoni, come la statunitense Continental Airlines e la neozelandese New Zealand, non hanno la fila numero 13.