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 2009  agosto 07 Venerdì calendario

LIBRO IN GOCCE

Breviario dei politici secondo il cardinal Giulio Mazzarino (1602-1661)


Conosci te stesso
Passa in rassegna le tue caratteristiche fisiche: sguardo arrogante, passo troppo rigido, collo torto, fronte aggrottata, sorriso artificioso, movimenti fiacchi o precipitosi?
Con le persone che frequenti, anche se distinte e fortunate, devi andar cauto. facile che l’animo si sbrighi, chi ha il vento in poppa può essere prepotente ed esibizionista (e invece dovremmo riflettere che non sappiamo mai che cosa ci riserva il futuro: nescia mens hominum fati sortisque futurae).

Nelle circostanze che mettono a rischio l’autocontrollo, pensa a quello che fai e frena la lingua. Come apri bocca, gli altri ti giudicano. Non ti vantare e non fare giochi di parole, non piacciono alle persone serie.

Finchè il vino sta nel bicchiere, tu ne fai quello che vuoi; quando l’hai messo nel corpo, è lui a far di te quello che vuole.

Prendi nota di ogni tuo difetto, per non perderlo mai di vista. Ogni volta che fai uno sbaglio, ti gioverà infliggerti una penitenza.

Se uno ti offende, non dir nulla, non mostrar segni d’ira, finchè ti trovi in circostanze in cui arrabbiarsi non serve a niente. Minimizza e aspetta l’occasione giusta. Quella carogna la sistemerai a tempo e luogo: vendicarsi è il più gran piacere della vita.

Però pensa bene, nel vendicare l’offesa vecchia, di non tirartene addosso una nuova.

Consegui un bel successo se costringi a lodarti persino chi ti ha offeso, perchè avresti potuto colpirlo, e invece lo hai perdonato.

In volto non devi portare altra maschera che cortesia e, se si può, affabilità. Ma non ridere facilmente. Ride chi si meraviglia, e son facili a meravigliarsi gli ignoranti e i babbei.
Indaga sempre a fondo su tutti. Mentre tu tieni ben sepolti i tuoi segreti, intanto scava quelli degli altri.

Non dire e non fare mai niente di indecente in pubblico, fossero pure cose naturali e senza malizia: questa, e il disprezzo, li aggiungono gli altri.

Conosci gli altri
Quando le circostanze aprono l’uscio del cuore, sbucano dal buio le belve che ci stanno rintanate. Sono occasioni da non perdere, se vuoi farti idee precise su una persona.

Se condanni i vizi che si attagliano all’amico, e lui ti dà corda e rincara la dose, puoi star sicuro che li ha tutti addosso al massimo grado. Le adultere se la prendono con puttane e ninfomani, per nascondere che sono fatte della stessa pasta. I cagasotto ostentano un coraggio da leoni, e così via.

Verifica le frequentazioni del tuo inquisito: ogni simile cerca il suo simile. Rivolgigli adulazioni, consolalo dei suoi guai, e vedrai come vuoterà il sacco.

Chi è portato a vantarsi e predicare le proprie grandi imprese non fa troppa impressione. Can che abbaia non morde. Vedrai subito il balordo salito in alto, che fino a ieri chiedeva l’elemosina, perchè fa il difficile sulla qualità dei cibi e degli abiti; ai mendicanti questo sembra il massimo del nobil sentire.

I malinconici e i flemmatici sono quelli che ostentano la maggiore avversione per le cariche prestigiose e per il fasto.

I furbacchioni di solito si fingono pieni di sconfinata indulgenza, hanno il naso gibboso e gli occhietti pungenti.

Non c’è da fidarsi di chi promette mari e monti: è bugiardo e imbroglione.
Chi cura molto il suo corpo ed è bello e amabile, e anche un bell’ignorante. Di solito passa il tempo con le donne e si occupa solo di corteggiarle: gli studi seri non fanno per lui. Sono i brutti che si consolano con lo studio.

Guardati dalle persone di bassa statura: i piccoletti sono ostinati e faziosi.

Memoria e giudizio si levano spazio a vicenda nel cervello.

Se ti riferiscono accuse contro qualcuno, fingi di sapere già tutto e molto di più; vedrai quanti nuovi particolari verranno a galla, che altrimenti non ti avrebbero detto.
Se vuoi sapere che cosa ha in mente qualcuno, suborna la sua amante e saprai tutto.

Farsi amici
Bada ai gusti di chi vuoi farti amico e assecondali con piccoli omaggi.
Va spesso a trovarlo, consultalo e tieni conto dei suoi consigli. Ma sta attento a non esporti troppo, per non metterlo in grado di nuocerti nel caso che alla fine risultasse ostile.
Non chiedergli niente che possa metterlo in difficoltà, come capita quando entrano in gioco il tuo e il mio.

Offrigli sempre i tuoi servigi, anche se poi scoprirà che hai la sfortuna di non trovare mai l’occasione giusta per metterli in pratica.

Non si può far sempre la madonnina infilzata e rimanere sulle proprie; ma questo non è un buon motivo per cadere nell’indecenza.

Più che saziare la gente di ciò che le piace, magari fino a stomacarla, conviene farglielo balenare davanti agli occhi e stuzzicarle l’appetito.

Non chiedere oggetti in prestito a un amico.

Non farti vendere nulla da un amico.

Coltiva buoni rapporti con la servitù del tuo amico, fino all’ultimo sguattero, altrimenti potrebbero darsi da fare per intaccare pian piano la vostra amicizia.

Se credi di acquistar credito e autorità più con lo spendere e spandere che col mostrarti oculato e sobrio, ti sbagli, o piuttosto sei pazzo.

Mettiti sempre con persone perbene. Evita la frequentazione abituale di viziosi e lussuriosi.
Se vuoi piacere alla gente del popolo, prometti soldi anzichè onori, che interessano meno.
Prima di farti amico qualcuno, fatti amici i suoi servitori; al bisogno corrompili coi soldi, e ti venderanno la pelle del loro padrone.

Non credere che l’amicizia si perpetui, per quanto ti sia costata; se la vuoi conservare, devi ricominciare ogni giorno a conquistarla spendendo altrettanto.

Acquistar credito
Se quello che fai può essere variamente interpretato, puoi scommmettere che sarà interpretato malissimo.

Non raccontar mai come una volta ti sia capitato di essere diffamato o ingiuriato: c’è troppa gente che se la gode all’idea di saperti bistrattato.

La gente non capisce discorsi complicati: devi scrivere semplice e leggere chiaro, o chissà quali sciocchezze andranno a raccontare i tuoi confidenti.

Quando ti presenti in pubblico, anche per incombenze di poco rilievo, bada di essere sempre inappuntabile: da una sola occasione può dipendere l’opinione che la gente si fa di te per chissà quanto tempo.

Fa una cosa per volta, e falla bene.

Quando sarai un uomo arrivato, persino i tuoi sbagli si convertiranno in titoli di merito.
In un discorso, intervieni solo quando sei sicuro di prevalere.

Risparmiar tempo negli affari
Non dedicare a nessun affare un minuto di più del minimo necessario per condurlo a buon fine.

La prudenza impone tre momenti: valuare la necessità del presente, stimare l’utilità o il danno acquisito, prevedere gli sviluppi futuri.

Acquistare dignità
Coricati e alzati dal letto senza farti vedere da nessuno.

Abbi pochi amici e visitali di rado, fatti desiderare. Scegli tu dove incontrarli.

Fa rarissima mostra di sentimenti intensi, sia di contrarietà che di entusiasmo.
Non emanare leggi, o meno che puoi.

Premedita e metti sempre su carta il testo di ogni dichiarazione che farai.

Donare, ricompensare
Dona cose di cui non sai che fartene, e concedi privilegi a chi non è in grado di approfittarne.

Nessun maestro insegni tanto al discepolo, che questo non possa sperare di imparare di più. Nessun padre dia tanto a suo figlio, che questo non abbia bisogno di nient’altro e non gli resti la speranza di ottenere di più.

Non promettere mai i tuoi regali: chi dona e basta, dona due volte.

Chi va in giro a vantare le cose belle che possiede, se le vedrà chiedere in dono.

Se il destinatario del dono sei tu, guardati dal sembrare ingrato.

Richiedere
Per fare richieste bisogna scegliere il momento giusto, quando l’interlocutore è di buon umore, per esempio dopo pranzo in un giorno festivo, e in ogni caso non chiedergli tante cose insieme.

La cosa più pratica è non chiedere, ma limitarsi a far sapere cosa ti occorre.
All’inizio della carriera devi stare molto attento a non recar danno al tuo prestigio. Tutto il corso successivo avrà un andamento analogo a quello iniziale. Bada soprattutto a conciliarti l’approvazione degli uomini migliori.

Non lasciarsi ingannare
Se temi che uno, in tua assenza, provochi grane o sedizione a tuo danno, portatelo sempre dietro da amico, a tavola, in chiesa, a caccia, nei salotti, nei divertimenti.

Quando sei a tavola o alla scrivania, ti converrà aver davanti uno specchio, per tener d’occhio che cosa si fa alle tue spalle.

Evitare rancori
Non dare informazioni, fosse pure sull’ultimo scalzacane, e non parlarne male; se ti sfugge una parola di troppo, riprendi a conversare d’altro come se niente fosse.

Davanti a molte persone, non trattare nessuno meglio degli altri, o li indispettirai e se la prenderanno con te.

Evita successi improvvisi troppo brillanti: gli altri non ti sono grati se li abbagli. La vista si adatta alla gran luce un po’ per volta.

Se vieni riconosciuto responsabile di un atto odioso, meglio tenersi alla larga finchè cali il silenzio.

Deci essere sempre informatissimo: sapere, vedere udire ogni cosa, ma con cautela e circospezione. Uno si offende se sa che stai indagando sul suo conto. Devi fare in modo che non se ne accorga.

Non insultare i vinti, non pavoneggiarti. Non serve a niente proclamarti vincitore: serve vincere.

Non cavalcare la tigre dell’opinione pubblica.

Va a chiedere (con ogni cautela) a servi e paggi ciò che vuoi sapere dei padroni.

Non correggere davanti agli altri il balordo che parla. Non appoggiare le calunnie degli altri nemmeno se tu stesso ci credi, o se ti fanno piacere.

Evitare di offendere
Non aumentare la severità verso i tuoi sottoposti, se insieme non ti mostri disposto anche a premiarli di più. Correggi la paura con l’ambizione.

Quando prepari nuove leggi dimostrane la necessità, consulta i saggi, dichiara che segui i loro consigli - e poi fai come ti pare.

Evita di fare l’esecutore testamentario, perchè di rado potresti cavartela senza danneggiare qualcuno.

Qualunque posto tu occupi, devi procurar lucro ai superiori e mostrarti ai sottoposti, almeno in apparenza, più indulgente che rigido.

Copri di ringraziamenti chi ti fa cortesie, perchè in seguito non gliene passi la simpatia.
Rifiuta energicamente le cariche che brillano e non danno guadagno.

Acquistare prudenza
Di regola taci e ascolta gli altri, e pondera bene ciò che dicono.

Bada di non farti travolgere da passioni amorose.

Non essere iracondo nè vendicativo.

Allenati all’arte di sostenere altrettanto bene ogni argomento e il suo contrario.

Agire con circospezione
L’uomo prudente è reticente, perchè non conviene dire troppe verità, nè pretendere di correggere errori ed ignoranze altrui.

Non confidare segreti a nessuno, perchè non c’è amico che non possa diventarti nemico nel girno di un’ora.

Se vuoi raccomandare qualcuno, dev’essere una persona che si raccomanda da sè: i superiori non sopportano le segnalazioni inaffidabili.

A casa tua adotta imposte che si aprano verso l’interno, dipinte in nero sulla faccia rivolta ai vetri. Così non si capirà mai se le tue finestre siano aperte o chiuse.

Conversare
Sapere e non parlare, capire e non odiare, tollerare e non indignarsi: ecco le regole d’oro della conversazione.

Cerca di mettere nell’adulazione qualcosa di vero, e magari d’incastonarci una piccola scheggia d’indipendenza, per darti l’aria di pensare quello che dici.

Quando ti trovi a quattr’occhi con chicchessia, trattalo come se fosse il solo amico che hai al mondo.

Scherzare
Non raccontare le disgrazie di nessuno, presente o assente che sia: queste cose si ascoltano, ma non si dicono.

Per imparare a raccontare bene, giova leggere i buoni narratori di storie piene di aneddoti; e anche i poeti, per aggiungere un tocco di sentimento.

Fare carriera
Sei convinto che, con i tuoi talenti e meriti, quella carica debbano darla a te, non possano trovare nessuno più adatto. Povero illuso! Una carica non si dà al migliore, semmai si sceglie un incapace. Sappiti regolare: per avere quello che vuoi, devi solo andare a genio al padrone.

In materia di carriera, fatti sempre avanti per primo, fatti raccomandare, racconta in giro
che non ti senti degno - e ringrazia, ringrazia, ringrazia.

Mai combattere troppi avversari in una sola volta: mentre fai a pezzi l’uno, baci e abbracci l’altro, in attesa che venga il suo turno.

Pensa sempre a far del bene a te, prima che del male agli altri.

Controllare l’ira
Si adirano facilmente gli animi deboli e meschini.

Prevalere in una lite può essere peggio che soccombere, se ti espone ad altri conflitti.

Se ti attaccano apertamente e non c’è modo di sottrarsi, tieni pronte battute o storielle per sviare il discorso.

Lascia al tuo nemico il tempo di vergognarsi da sè, senza che sia tu a dirglielo, per non passare dalla parte del torto.

Punire
I giovanotti sono i più irrequieti e bisogna perdonargli qualche trascorso, a patto che si sfoghino una volta per tutte e finisca lì. Ma non devono anere l’impressione di farla sempre franca, o non si fermano più.

Se vuoi correggere qualcuno, affidagli l’incarico di punire chi ha i suoi stessi vizi. Per esempio, metti un beone a punire gli eccessi degli ubriachi.

Badare al sodo
Lascia agli altri nome e gloria; tu cerca solido potere.

Se ti promuovono a una bella carica, lascia qualcosa anche al tuo rivale, perchè non si metta a intrigare; però a lui onore e lustro, a te potere e redditi.


LODARE Se dicono che tu sei meglio di tutti, ti ringraziano di tutto, ti innalzano sopra tutti, quello è giusto il momento di stare bene in guardia.

SERENITA’ Non avere il puntiglio di portare a termine ogni cosa in un tempo assegnato, e non darti troppe scadenze. Sennò rischi di trascurare gli imprevisti, oppure perdi la testa al primo ostacolo che incontri.

VERITA’ A corte è sempre meglio essere approvati per compiacenza, che fatti a pezzi per sincerità. Che la nuda verità s’intrufoli di nascosto nei palazzi reali è l’evento più improbabile del mondo; ma se dovesse accadere, sarebbe anche il più catastrofico.

AMMONIRE Se qualcuno sa che hai dei sospetti sul suo conto, vedrai quanta diligenza tirerà fuori per rifarsi una verginità. Per questo, ogni tanto è utile farsi vedere sospettosi dai propri collaboratori.

SIMULARE Cerca sempre di adeguare l’espressione del volto alle parole della bocca: sono molte le cose che si leggono in faccia. una cosa da fare con convinzione, tuffandosi nei vari sentimenti come se si provassero davvero.

INTRODURRE NOVITA’ Valuta prima quattro cose: primo, se tu personalmente hai da guadagnare o da perdere; secondo, se sei capace di realizzarle; terzo, che figura ci fai; quarto, che autorevolezza hai nell’ambiente dove vuoi introdurle.

DIFFAMARE Non minacciare prima l’uomo che stai per rovinare, o lui prenderà le sue contromisure. Fingiti innocuo, fagli credere che non riusciresti a danneggiarlo nemmeno se lo volessi. Fai amicizia con lui. Lo colpirai nel momento più opportuno, quando non se lo aspetta.

SALUTE Fa un uso moderato del sesso, qualunque sia il tuo stato civile, secondo le necessità della tua complessione.

MALDICENZE Coprire i propri simili di gloria o di ludibrio, oscillare fra adulazione e sarcasmo, sono specialità di quella triste specie che è il genere umano.


ADAGI
Devi conoscere ogni male, per poterlo proibire.
Se vuoi una cosa, nessuno la sappia, finchè non è cosa fatta.
Meglio il mezzo che gli estremi.
Tutto sai, niente esibisci. Affabile con tutti, in confidenza con nessuno.
La posizione giusta fra le parti è l’equidistanza.
Alla maggioranza, non aderire e non far critiche.
Dove ti porta il cuore, diffida della meta.
Guardati dai segreti più che dagli assassini.
Non prendertela troppo con la gente che ti odia: almeno non è falsa come quella che ti ama.

MAZZARINO «Non crediate che questo libro vi possa servire per diventare un uomo di potere, e non perché le sue massime non siano buone, perché sono tutte giuste. che ci descrive ciò che l’uomo di potere sa già, magari per istinto. In questo senso usatelo come identikit per la vostra vita quotidiana. Vi troverete dentro molti che conoscete. A ogni pagina vi direte ”ma questo io lo conosco!”. Naturalmente. I Mazzarino diventano famosi e non tramontano mai. Il potere logora solo chi non sa già queste cose» (dalla prefazione di Umberto Eco).