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 2009  agosto 06 Giovedì calendario

Arrigo Levi. Autore di Un Paese non basta (Il Mulino editore). Una figlia, Donatella, dalla moglie Lina

Arrigo Levi. Autore di Un Paese non basta (Il Mulino editore). Una figlia, Donatella, dalla moglie Lina. ***  stato corrispondente del Corriere della Sera da Mosca, conduttore del Tg1, direttore della Stampa, esperto di problematiche internazionali per Times e per Newsweek. E, dopo tutto questo, consigliere di due presidenti della Repubblica: Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. «Ma non dimentichiamo che sono anche un gran ballerino», confessa divertito. «Ho vinto un premio di samba lo stesso giorno in cui, la mattina, sono stato promosso all’esame di filosofia teoretica all’Università di Bologna. In realtà a partecipare alla gara di ballo furono solo tre coppie. Comunque, un evento memorabile!». *** «Parlo e scrivo quattro lingue: italiano, francese, inglese e spagnolo. Posso parlare il tedesco suscitando diffusa ilarità. Parlo russo con il difetto che ho una buona pronuncia quindi gli altri credono che io lo conosca bene. Così mi rispondono, e non capisco niente». *** «Sono un giornalista, e il giornalista è fondamentalmente un cronista. Poi ci sono momenti in cui si diventa parte degli avvenimenti. Capita, a me è capitato negli anni Settanta: la Torino degli anni di piombo, la morte del mio miglior amico Carlo Casalegno. In quei frangenti ci siamo resi conto che, da testimoni, eravamo diventati involontariamente protagonisti dei fatti. Mi auguro che non accada ad altri perché, quando succede, vuol dire che la società ha dei grossi problemi». *** La dote di giornalista che le ha fruttato di più? «Direi il dubbio. Il non avere mai l’arroganza e la certezza di avere ragione. Il giornalista non è uno storico o un ideologo, ma un professionista che lavora al meglio delle sue capacità in base alle conoscenze che ha acquisito». *** Quali sono gli aggettivi che descrivono meglio Ciampi e Napolitano? «Sono aggettivi che si addicono a entrambi: sereno e battagliero. Sia Ciampi che Napolitano hanno di fondo una serenità che deriva dall’esperienza e da un carattere abituato a riflettere sulle cose importanti. E sono battaglieri perché in tutta la loro vita non hanno mai smesso di lottare per quello i cui credono».