L.F., Novella 2000, n. 31, 30/07/2009, p. 45, 30 luglio 2009
Vuol diventare il tormentone musicale dell’estate e rischia di riuscirci. Ha già aperto le danze al Billionaire e giù tutti a ancheggiare sui tavoli
Vuol diventare il tormentone musicale dell’estate e rischia di riuscirci. Ha già aperto le danze al Billionaire e giù tutti a ancheggiare sui tavoli. Fa strillare online. Il balletto in questione s’intitola Dagostrun’z, è stato composto da Mario Del Viale, imprenditore compagno di banca e d’infanzia di Diego Della Valle e proprietario di un noto multisala milanese, ed è tra le righe (e neanche tanto) un ”appunto” a Roberto D’Agostino, il fondatore e anima di Dagospia.com, il sito che fa scarpe e scoop ai vip d’Italia. Risultato, Del Viale strimpella: ”Mister Dago è un tipo sciagurato”, ”giornalaio viscido”, ”personaggio squallido e schizzato” che ”fa sempre la pipì fuori dal vaso” ma ”rimane solo uno sfigato” e mette in rete il suo manifesto (dagostrunz.com). E il gingillo si trasforma in una battaglia che si combatte sopra la sua testa. D’Agostino, stretto nel fortino dei suoi fan indignati, convinto che l’ispiratore sia Della Valle, quello che lui chiama lo ”scarparo a pallini”, dice a Chi: «Ebbene sì, sono strunz e me ne vanto. Bisogna scegliere nella vita se essere servi o stronzi. Io ho scelto di essere stronzo». Il patron di Tod’s in un’intervista al settimanale Grazia butta lì: «D’Agostino poteva tentare di essere giornalista di qualità e invece s’è sprecato coi pettegolezzi». Ma Del Viale a Novella racconta: su Dagostrun’z tanta panna montata, nessun fuoco vero. «A D’Agostino ho perfino scritto: vuoi che ti mandi il cappellino ”Io sono Dagostru’z!?”». E lui cosa ha risposto? «”Sì, grazie. L’aspetto”». […] E di Dagostrun’z, Della Valle che pensa? «Quando la sente, mi guarda e mi fa: ”Magari l’avessi scritta per me”».