Varie, 7 agosto 2009
RUSSO
RUSSO Giuseppe Napoli (?) 1952. Editore. Dal 2007 direttore editoriale del gruppo NPE (Neri Pozza editore e Giano editore) • «[...] quando l’ho conosciuto era un aristo-comunista napoletano, quartieri alti e ancora più alta considerazione di sé. Mi mandò un contratto che non firmai perché, per mia norma e regola, lavoro soltanto con chi mi fa venire voglia di berci una bottiglia insieme. Poi ho letto l’intervista che gli ha fatto Paolo Bianchi per il Giornale. Merita ampi stralci: ”Ci rifacciamo a un’idea del filosofo Carl Schmitt: il Moderno è una potenza che frena l’avanzata dell’Apocalisse, è il Katechon. Il cosiddetto Postmoderno è invece la manifestazione di quella Apocalisse, e l’arte contemporanea ne è la sua messa in scena”. Ancora: ”L’arte oggi non è più concepita come manifestazione visibile dell’infinita potenza di Dio, è diventata una semplice esperienza limite, dello choc e dell’informe. Non conosce alcuna distinzione tra il bene e il male, il vero e il falso”. Infine: ”Lo spirito del tempo è un campo di battaglia e noi vogliamo combattere, siamo alla ricerca di nuovi ordini monacali, nuova riflessione teologica e nuove forme di vita che, come un Katechon, scongiurino la fine dei tempi”. Non mi è chiarissimo il rapporto fra il catalogo Neri Pozza e le succitate parole ma non è il momento di sottilizzare: ammazzate il vitello grasso e facciamo festa» (Camillo Langone, ”Il Foglio” 12/1/2007) • «Scrittori attenzione: se puntate a premi letterari, almeno italiani, non cercate di pubblicare con Neri Pozza. L’editore ha annunciato con un secco comunicato che [...] non parteciperà più a nessun premio di narrativa, visto che non esiste in Italia nulla di comparabile al National Book Award o al Goncourt, insomma ai grandi premi stranieri; e perché le giurie non sono composte da critici ”ma da accademici di altre discipline, personalità generiche e funzionari di gruppi editoriali”; e ancora perché, nei più importanti almeno, ”la vittoria è riservata da quasi mezzo secolo esclusivamente a due soli gruppi editoriali”. Niente firma, ma si sente la mano del direttore editoriale Giuseppe Russo, che già con lo Strega era stato durissimo al momento dell’esclusione dalla rosa dei semifinalisti di Ermes, una storia napoletana, romanzo di Simonetta Poggiali da lui pubblicato. ”Il premio ha dimostrato tutta la sua pochezza, il suo stato comatoso, la sua indifferenza per la qualità letteraria”, aveva detto. Già si capiva che non sarebbe finita lì [...] la Poggiali è la moglie di Russo [...]» (Mario Baudino, ”La Stampa” 7/8/2009).