Wall Street Journal, 6 agosto 2009, 6 agosto 2009
Gli economisti iraniani prevededono che la moneta nazionale, il rial, si svaluterà a doppia cifra entro la fine dell’anno, perché moltissimi capitali (circa 200 milioni di dollari ogni giorno) stanno lasciando il paese spaventati dalle prospettive economiche del secondo mandato ad Ahmadinejad
Gli economisti iraniani prevededono che la moneta nazionale, il rial, si svaluterà a doppia cifra entro la fine dell’anno, perché moltissimi capitali (circa 200 milioni di dollari ogni giorno) stanno lasciando il paese spaventati dalle prospettive economiche del secondo mandato ad Ahmadinejad. Dal 2001 l’Iran, nonostante le sanzioni internazionali, è riuscito a fermare la svalutazione della sua moneta entro un 5% annuo. Ma dal 2005, da quando Ahmadinejad è al potere, la situazione economica si è deteriorata, a causa di una spese pubblica impazzita che ha fatto schizzare l’inflazione e indebolito le riserve statali. Il governo spende tra i 180 e i 250 milioni di dollari al giorno per mantenere il cambio tra i 9.700 e i 9.900 rial per un dollaro, più di quanto riesca a incassare dai 2,4 milioni di barili di petrolio esportati quotidianamente.