Giusi Fasano, Corriere della sera 5/8/2009, 5 agosto 2009
E SUI FRECCIAROSSA LITIGANO NUOVI E VECCHI CHEF
MILANO – Lunedì mattina, stazioni ferroviarie di Milano e Roma. Tanti chef. Troppi. Tutti assieme a prendere gli stessi Eurostar, FrecciaArgento o FrecciaRossa, a voler preparare i pasti o il caffè. Tutti a pretendere di servire il pranzo nel vagone ristorante o la bibita nella carrozza bar. Si sono studiati lungo i marciapiedi che portano ai treni, gli chef. Si sono guardati con astio salendo sulle carrozze e – com’era inevitabile – si sono affrontati davanti al menù: «Tocca a noi», «E invece no, tocca a noi». Ce n’era per un gruppo soltanto, va da sé. O i ristoratori della Chef Express della modenese Cremonini o quelli della Treno Servizi Integrati del gruppo francese Accor.
I primi hanno perso la gara d’appalto per la ristorazione sui treni italiani e tutto vorrebbero tranne che abbandonare il servizio, perché hanno fatto ricorso al Tar e al Consiglio di Stato e si dicono certi che la spunteranno. Gli altri l’hanno vinta, la gara d’appalto. Un mese fa. Quindi sono i legittimi titolari del servizio e non vogliono più sentir parlare di «subentro morbido», né regalare anche un solo giorno in più agli «avversari».
Risultato: un lunedì mattina a dir poco complicato. Con gli uni e gli altri a reclamare lo stesso compito, con una tensione tanto crescente da richiedere in un paio d’occasioni (a Milano) l’intervento pacificatore della polizia ferroviaria, con una schiera di uomini della protezione aziendale di Trenitalia che aveva l’ordine di fermare sottobordo gli uomini di Cremonini o di farli scendere dal treno nel caso fossero ormai saliti. Con le buone, s’intende. E nessun trattamento di favore. Tant’è che perfino l’amministratore delegato di Chef Express, Valentino Fabbian, è stato allontanato da un treno, a Roma, sul quale era salito accompagnando un gruppo dei suoi dipendenti al turno di lavoro. Una sfida. Perché sia i ristoratori sia l’ad sapevano che avrebbero trovato anche i concorrenti vincitori dell’appalto.
La stessa Trenitalia qualche giorno fa aveva avvisato con una lettera i «perdenti»: da lunedì dovrete cedere il posto. Un passaggio di consegne atteso, sì, ma dal finale troppo veloce, dicono dalla direzione di Chef Express. «Spiace – se la prendono - dover abbandonare un servizio gestito per quasi vent’anni in modo così brusco ». E allora, lettera o non lettera, il gruppo modenese ha deciso di non revocare l’ordine di servizio per il suoi mille lavoratori. Tutto come se niente fosse, in direzione di un lunedì che, si sapeva in anticipo, sarebbe stato affollato.
Il Gruppo Cremonini già ieri ha ceduto il passo, in attesa del giudizio del Tar e del Consiglio di Stato. «Vorrà dire che il dottor Fabbian si dedicherà ai Tgv francesi e agli altri treni in Europa...» fanno sapere i suoi uomini. Trenitalia non raccoglie la polemica e parla di «semplice applicazione delle regole». E i francesi della Accor?
Il marchio Chef Express, promettono, sarà sostituito da «T&B», acronimo di «tanto e buono», etichetta creata da Treno Servizi Integrati (che a sua volta fa capo alla Cwl). Il Frecciarossa avrà carrozze gourmet. E che sia chiaro: sui nostri treni si continuerà a mangiare italiano.