Alessandra Mangiarotti, Corriere della sera 5/8/2009, 5 agosto 2009
I TRENI E L’AFFARE DEGLI APPALTI ADDETTI ALLE PULIZIE SCORTATI
Lavoratori a Roma aggrediti a colpi di casco
MILANO – Da ieri gli addetti alle pulizie dei treni in servizio nello scalo San Lorenzo di Roma, una sessantina per ogni turno, lavorano sotto scorta. Quella degli agenti della Polfer e dei responsabili della sicurezza di Ferrovie. Lunedì alcuni di loro sono stati aggrediti da cinque uomini che hanno fatto irruzione nell’officina: sono arrivati in sella a grossi scooter, hanno scavalcato i tornelli di sicurezza e si sono avventati sui primi lavoratori che si sono trovati davanti. Minacce, schiaffi, calci, poi una graticola di colpi sferrati usando i caschi da moto come armi.
Chi c’era non ha molta voglia di ricordare, di parlare, adesso ha paura. Ma il dirigente Fs dello scalo ha denunciato l’aggressione alla polizia ed è stata aperta un’inchiesta. Con due punti fermi. Il primo: lo scalo sta passando dal controllo della Saes del gruppo Di Stasio alla nuova azienda che ha vinto l’appalto. Secondo: l’episodio è solo il più grave di una lunga serie di intimidazioni, occupazioni dei binari, scioperi bianchi, treni imbrattati che si inseriscono nello scontro in corso sulle gare per le pulizie dei treni. Una battaglia innanzitutto legale arrivata alle sue battute finali. Con da una parte Ferrovie e il suo amministratore delegato Mauro Moretti che tira dritto e avverte: «Combatteremo gli atti violenti e le intimidazioni che potranno essere fatte ai lavoratori». E dall’altra le ditte che per anni hanno monopolizzato il settore (Mazzoni Ambiente, Di Stasio e Serfer) e che dopo essere state escluse per «gravi inadempienze» dei servizi hanno intrapreso 31 azioni legali: 24 vinte per ora da Ferrovie, sette dai ricorrenti.
Il risultato è che dopo 14 mesi dal cambio di rotta sugli appalti nessuna nuova azienda è riuscita di fatto a prendere ancora pieno servizio. I treni continuano a essere sporchi. E dei 55 lotti complessivamente messi a gara, una torta da 200 milioni di euro, solo 12 sono stati assegnati. La prima gara è stata lanciata nel giugno 2008, venti lotti in cinque regioni: Lombardia, Liguria, Lazio, Campania e Puglia (che a sua volta controlla Basilicata e Molise). Dodici contratti sono stati ratificati – tutti quelli della Lombardia, del Lazio e della Campania ”, la consegna dei cantieri e soprattutto il passaggio dei dipendenti dalle vecchie alle nuove aziende (in tutto 5.700, ad eccezione dei 500 impegnati nella piccola manutenzione) è in corso. Gli altri otto lotti sono completamente bloccati dai contenziosi, il pronunciamento del Tar è atteso per fine ottobre. La seconda gara è stata indetta invece lo scorso dicembre, 35 lotti nel resto d’Italia: è nella sua fase finale, a breve è attesa la graduatoria, ma anche in questo caso le battute d’arresto imposte dai ricorsi non si contano.
Più le nuove aziende si preparano a subentrare alle vecchie, più cresce la tensione. Come allo scalo San Lorenzo. E si moltiplicano le azioni di disturbo. «Ieri alcune persone sono state sorprese a Palermo mentre stavano per spargere immondizia su un treno diretto a Roma – afferma Franco Fiumara, direttore centrale Protezione aziendale di Ferrovie ”. Nella Capitale alcuni dipendenti si sono rifiutati di rendere agibili i bagni di un treno diretto a Venezia e il convoglio è stato costretto a partire con tutti i servizi fuori uso e l’obbligo di fare una tappa prolungata a Bologna. La settimana scorsa a Napoli per due volte sono stati incendiati giornali tra i sedili. Un vagone ristorante è stato allagato». Venerdì, invece, giorno di grande esodo per il primo weekend di agosto, alcuni addetti alle pulizie da tre mesi senza stipendio hanno bloccato la stazione di Roma Termini: Trenitalia, dopo aver scoperto che i loro datori di lavoro non versavano regolarmente stipendi e contributi, aveva sospeso i pagamenti. E a loro volta gli appaltatori si erano rivalsi sui dipendenti.
Ferrovie ha deciso di pagare gli stipendi arretrati. Ma l’amministratore delegato Moretti va avanti. Con le nuove regole di controllo della qualità, le misure anti-monopolio (una ditta non può aggiudicarsi più di tre lotti nella prima gara e di cinque nella seconda) e l’apertura a tutte le imprese di pulizia e non solo a quelle che si occupano di manutenzione ferroviaria. «Abbiamo intrapreso questo percorso non per un semplice principio ma perché vogliamo che i nostri clienti abbiano un servizio all’altezza di quello che si aspettano’ afferma l’ad ”. Per questo continueremo fino in fondo su questa strada e non accetteremo pressioni di ogni genere. Combatteremo gli atti violenti e le intimidazioni. Faremo di tutto per garantire la prosecuzione di questo fondamentale processo».