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 2009  agosto 05 Mercoledì calendario

I TRENI E L’AFFARE DEGLI APPALTI ADDETTI ALLE PULIZIE SCORTATI


Lavoratori a Roma aggrediti a colpi di casco

MILANO – Da ieri gli addetti alle pulizie dei treni in servizio nello sca­lo San Lorenzo di Roma, una sessan­tina per ogni turno, lavorano sotto scorta. Quella degli agenti della Polfer e dei responsabili della sicu­rezza di Ferrovie. Lunedì alcuni di lo­ro sono stati aggrediti da cinque uo­mini che hanno fatto irruzione nel­­l’officina: sono arrivati in sella a gros­si scooter, hanno scavalcato i tornel­li di sicurezza e si sono avventati sui primi lavoratori che si sono trovati davanti. Minacce, schiaffi, calci, poi una graticola di colpi sferrati usando i caschi da moto come armi.

Chi c’era non ha molta voglia di ri­cordare, di parlare, adesso ha paura. Ma il dirigente Fs dello scalo ha de­nunciato l’aggressione alla polizia ed è stata aperta un’inchiesta. Con due punti fermi. Il primo: lo scalo sta pas­sando dal controllo della Saes del gruppo Di Stasio alla nuova azienda che ha vinto l’appalto. Secondo: l’epi­sodio è solo il più grave di una lunga serie di intimidazioni, occupazioni dei binari, scioperi bianchi, treni im­brattati che si inseriscono nello scon­tro in corso sulle gare per le pulizie dei treni. Una battaglia innanzitutto legale arrivata alle sue battute finali. Con da una parte Ferrovie e il suo amministratore delegato Mauro Mo­retti che tira dritto e avverte: «Com­batteremo gli atti violenti e le intimi­dazioni che potranno essere fatte ai lavoratori». E dall’altra le ditte che per anni hanno monopolizzato il set­tore (Mazzoni Ambiente, Di Stasio e Serfer) e che dopo essere state esclu­se per «gravi inadempienze» dei ser­vizi hanno intrapreso 31 azioni lega­li: 24 vinte per ora da Ferrovie, sette dai ricorrenti.

Il risultato è che dopo 14 mesi dal cambio di rotta sugli appalti nessu­na nuova azienda è riuscita di fatto a prendere ancora pieno servizio. I tre­ni continuano a essere sporchi. E dei 55 lotti complessivamente messi a gara, una torta da 200 milioni di eu­ro, solo 12 sono stati assegnati. La prima gara è stata lanciata nel giu­gno 2008, venti lotti in cinque regio­ni: Lombardia, Liguria, Lazio, Campa­nia e Puglia (che a sua volta control­la Basilicata e Molise). Dodici con­tratti sono stati ratificati – tutti quelli della Lombardia, del Lazio e della Campania ”, la consegna dei cantieri e soprattutto il passaggio dei dipendenti dalle vecchie alle nuo­ve aziende (in tutto 5.700, ad eccezio­ne dei 500 impegnati nella piccola manutenzione) è in corso. Gli altri otto lotti sono completamente bloc­cati dai contenziosi, il pronuncia­mento del Tar è atteso per fine otto­bre. La seconda gara è stata indetta invece lo scorso dicembre, 35 lotti nel resto d’Italia: è nella sua fase fina­le, a breve è attesa la graduatoria, ma anche in questo caso le battute d’ar­resto imposte dai ricorsi non si con­tano.

Più le nuove aziende si preparano a subentrare alle vecchie, più cresce la tensione. Come allo scalo San Lo­renzo. E si moltiplicano le azioni di disturbo. «Ieri alcune persone sono state sorprese a Palermo mentre sta­vano per spargere immondizia su un treno diretto a Roma – afferma Franco Fiumara, direttore centrale Protezione aziendale di Ferrovie ”. Nella Capitale alcuni dipendenti si sono rifiutati di rendere agibili i ba­gni di un treno diretto a Venezia e il convoglio è stato costretto a partire con tutti i servizi fuori uso e l’obbli­go di fare una tappa prolungata a Bo­logna. La settimana scorsa a Napoli per due volte sono stati incendiati giornali tra i sedili. Un vagone risto­rante è stato allagato». Venerdì, inve­ce, giorno di grande esodo per il pri­mo weekend di agosto, alcuni addet­ti alle pulizie da tre mesi senza sti­pendio hanno bloccato la stazione di Roma Termini: Trenitalia, dopo aver scoperto che i loro datori di lavoro non versavano regolarmente stipen­di e contributi, aveva sospeso i paga­menti. E a loro volta gli appaltatori si erano rivalsi sui dipendenti.

Ferrovie ha deciso di pagare gli sti­pendi arretrati. Ma l’amministratore delegato Moretti va avanti. Con le nuove regole di controllo della quali­tà, le misure anti-monopolio (una ditta non può aggiudicarsi più di tre lotti nella prima gara e di cinque nel­la seconda) e l’apertura a tutte le im­prese di pulizia e non solo a quelle che si occupano di manutenzione fer­roviaria. «Abbiamo intrapreso que­sto percorso non per un semplice principio ma perché vogliamo che i nostri clienti abbiano un servizio al­l’altezza di quello che si aspettano’ afferma l’ad ”. Per questo continue­remo fino in fondo su questa strada e non accetteremo pressioni di ogni genere. Combatteremo gli atti violen­ti e le intimidazioni. Faremo di tutto per garantire la prosecuzione di que­sto fondamentale processo».