Tobia De Stefano, Libero, 5/8/09, 5 agosto 2009
LA NIKE BOCCIA IL CARROCCIO
C’è una mail che impazza nella rete in questi giorni. L’oggetto è curioso e i soggetti messi in contrapposizione prendono l’attenzione del lettore. Da una parte c’è la Nike, la multinazionale di scarpe e abbigliamento sportivo. Dall’altra un militante della Lega. Che a dirla così sembrano avere davvero pochi punti di contatto.
Certo. Non fosse che gli uomini della casa col baffo hanno lanciato di recente un nuovo servizio di personalizzazione dei prodotti. Basta andare sulla sezione Nikeid del sito internet per farsi un’idea. In pratica si ordina un paio di scarpe su misura. Ma davvero su misura.
possibile scegliere colore, materiale, battistrada, ma soprattutto mettere un iD personale. Inserire, cioè, una parola o un piccolo slogan a proprio piacimento. Si va dallo ”scontato” nome della fidanzata o della squadra del cuore, alle ”incisioni” più improbabili. Insomma l’acquirente può dare libero spazio alla fantasia.
Con dei limiti, a quanto pare. Uno è oggettivo, e riguarda il numero dei caratteri. L’altro invece sembra essere leggermente più discrezionale. E qui si ritorna alla mail di partenza.
Il famoso militante della Lega, che si chiama Daniele Lanza, 23 anni, piemontese, iscritto al Movimento universitario padano della Cattolica di Milano, avrebbe voluto ordinare un paio di Nike tutte verdi, con l’aggiunta di una piccola scritta sul tallone. Manco a dirlo: ”Padania Libera”. Costo: 170 euro. E così il nostro si lancia a compilare gli appositi campi.
Nel giro di poche ore è arrivata la risposta, secca e inequivocabile, della multinazionale a stelle e strisce. «Gentile cliente», si legge nella mail, «sfortunatamente, non possiamo procedere con il suo ordine. Anche se onoriamo la maggior parte degli iD, non possiamo, però, onorarli tutti. Alcuni possono contenere altri marchi che Nike non ha il diritto di utilizzare. Altri, come quello da lei presentato, semplicemente non desideriamo metterlo sui nostri oggetti». Chiaro e conciso, appunto. Quindi il cortese invito: «Il suo PiD contiene parole o frasi non adeguate secondo le nostre regole di personalizzazione: ”Padania Libera”. ”La preghiamo gentilmente di farci avere un PiD alternativo per poter procedere al più presto alla produzione del suo ordine».
E sulla rete è scoppiata la polemica. Da una parte l’ala dura e pura del Carroccio a inveire contro la multinazionale, dall’altra chi non vede di buon occhio gli uomini di via Bellerio a congratularsi con la Nike. Un bel discutere. la forza della rete. Non fosse che spesso su internet mancano i filtri e le notizie vanno sempre debitamente controllate. Quello che ha fatto Libero. Prima provando a sentire gli uomini Nike. Una ricerca, a dir il vero, non proprio semplice. Mentre scriviamo, infatti, siamo ancora in attesa di una replica ufficiale. Ma ufficiosamente dal quartier generale italiano di Casalecchio di Reno fanno sapere che di solito non sono soliti rispondere via mail alle richieste di personalizzazione degli utenti. Quindi, il tono e il contenuto di quella missiva appare assai improbabile.
E allora proviamo fare un giro di chiamate in via Bellerio per trovare il giovane. Che conferma e rilancia: «Mi hanno mandato una serie di mail con giustificazioni fumose» afferma Lanza «Negli ultimi giorni hanno addirittura bloccato la possibilità di scrivere ”Padania” nella personalizzazione. Ho provato a ordinare una scarpa griffata Mup Cattolica (Mup sta per movimento universitario padano, ndr) ma dicono che è impossibile anche questo. E Nike Italia incolpa Nike America...».