Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  agosto 03 Lunedì calendario

DALLA A3 AL RACCORDO ANULARE LA LISTA NERA DELLE STRADE ITALIANE


Lavori "inamovibili", grandi arterie che finiscono in un imbuto, infrastrutture vecchie di quaranta anni
Il presidente dell´Aci Gelpi: più risorse per il rilievo dei flussi del traffico e per realizzare il catasto della viabilità

ROMA - I punti critici della viabilità italiana sono talmente tanti che si farebbe prima ad elencare quelli che non comportano problemi. E già, perché la lista nera invece di accorciarsi, si allunga: da sabato accanto alla Salerno-Reggio Calabria c´è anche il nuovissimo passante di Mestre, il gioiello della nostra viabilità: quando si passa da tre a due corsie si crea un fortissimo rallentamento. E ingorghi record: nonostante il miliardo di euro spesi per realizzarlo, i progettisti hanno ignorato la brusca confluenza di Quarto, quando la carreggiata si restringe a due corsie.
Peggio del Passante di Mestre però sta la A3 Salerno-Reggio Calabria: oggi per oltre 80 chilometri la carreggiata è occupata da cantieri, probabilmente un record mondiale. Così in alcuni punti si viaggia a due corsie per senso di marcia, ma pericolosamente senza corsia di emergenza, in altri in fila indiana su una sola corsia. I cantieri sono lì da sempre e non si sa quando verranno chiusi. Ora è stata anche avanzata l´ipotesi di far pagare un pedaggio (sulla Salerno-Reggio Calabria si viaggia gratis) e finanziare così lavori più veloci.
L´altro tratto di strada ostaggio da anni di cantieri infiniti è lo snodo di Firenze A1-A11: i problemi ci sono in tutte le direzioni, ma la situazione è notoriamente peggiore verso sud. Qui i lavoratori e le ruspe ormai fanno parte del panorama. I cantieri vengono definiti "inamovibili", per cui per almeno i prossimi due anni la situazione sarà questa. Ci sono poi tratti autostradali dove invece non ci sono lavori, per cui la prospettiva futura è sicuramente peggiore: lo snodo di Bologna - A1-A13-A14 ne è un classico esempio: qui cui confluisce tutto il traffico che dal nord va al sud, più quello dell´hinterland bolognese.
Stesso discorso sulla A9 Lainate-Chiasso all´altezza della dogana Italia-Svizzera dove spesso si procede a passo d´uomo. I confini con ci sono più ma esiste un antico retaggio che porta a considerare quasi normale mettersi in fila per varcare il confine: stesso discorso così per la A22 del Brennero, dove chi dall´Italia va in Germania o in Austria deve mettere sempre in conto code. Qui però ci sono anche cantieri: dallo scorso 15 settembre tra Ala-Avio e Rovereto Sud sono chiuse una corsia per direzione, quindi si viaggia a velocità ridotta su due file.
In ogni caso i problemi degli italiani al volante non si limitano solo alla rete autostradale: i punti critici della nostra viabilità sono tantissimi, a partire dalle tangenziali di Milano, Napoli e Torino, senza dimenticare il Raccordo Anulare di Roma, la via Emila, l´Aurelia, la Firenze Mare e tutte le statali che servono le città. Una situazione talmente complessa che richiede a breve la creazione di un qualcosa di straordinario: «Lo studio della qualità delle infrastrutture - spiega il presidente dell´Aci, Enrico Gelpi - è ormai un elemento imprescindibile. Occorre destinare più risorse per l´analisi statistica, per la realizzazione del catasto stradale e per il rilievo dei flussi di traffico». Nel frattempo, aspettiamo. In coda, ovviamente.