Vincenzo Borgomeo, la Repubblica 3/8/2009, 3 agosto 2009
DALLA A3 AL RACCORDO ANULARE LA LISTA NERA DELLE STRADE ITALIANE
Lavori "inamovibili", grandi arterie che finiscono in un imbuto, infrastrutture vecchie di quaranta anni
Il presidente dell´Aci Gelpi: più risorse per il rilievo dei flussi del traffico e per realizzare il catasto della viabilità
ROMA - I punti critici della viabilità italiana sono talmente tanti che si farebbe prima ad elencare quelli che non comportano problemi. E già, perché la lista nera invece di accorciarsi, si allunga: da sabato accanto alla Salerno-Reggio Calabria c´è anche il nuovissimo passante di Mestre, il gioiello della nostra viabilità: quando si passa da tre a due corsie si crea un fortissimo rallentamento. E ingorghi record: nonostante il miliardo di euro spesi per realizzarlo, i progettisti hanno ignorato la brusca confluenza di Quarto, quando la carreggiata si restringe a due corsie.
Peggio del Passante di Mestre però sta la A3 Salerno-Reggio Calabria: oggi per oltre 80 chilometri la carreggiata è occupata da cantieri, probabilmente un record mondiale. Così in alcuni punti si viaggia a due corsie per senso di marcia, ma pericolosamente senza corsia di emergenza, in altri in fila indiana su una sola corsia. I cantieri sono lì da sempre e non si sa quando verranno chiusi. Ora è stata anche avanzata l´ipotesi di far pagare un pedaggio (sulla Salerno-Reggio Calabria si viaggia gratis) e finanziare così lavori più veloci.
L´altro tratto di strada ostaggio da anni di cantieri infiniti è lo snodo di Firenze A1-A11: i problemi ci sono in tutte le direzioni, ma la situazione è notoriamente peggiore verso sud. Qui i lavoratori e le ruspe ormai fanno parte del panorama. I cantieri vengono definiti "inamovibili", per cui per almeno i prossimi due anni la situazione sarà questa. Ci sono poi tratti autostradali dove invece non ci sono lavori, per cui la prospettiva futura è sicuramente peggiore: lo snodo di Bologna - A1-A13-A14 ne è un classico esempio: qui cui confluisce tutto il traffico che dal nord va al sud, più quello dell´hinterland bolognese.
Stesso discorso sulla A9 Lainate-Chiasso all´altezza della dogana Italia-Svizzera dove spesso si procede a passo d´uomo. I confini con ci sono più ma esiste un antico retaggio che porta a considerare quasi normale mettersi in fila per varcare il confine: stesso discorso così per la A22 del Brennero, dove chi dall´Italia va in Germania o in Austria deve mettere sempre in conto code. Qui però ci sono anche cantieri: dallo scorso 15 settembre tra Ala-Avio e Rovereto Sud sono chiuse una corsia per direzione, quindi si viaggia a velocità ridotta su due file.
In ogni caso i problemi degli italiani al volante non si limitano solo alla rete autostradale: i punti critici della nostra viabilità sono tantissimi, a partire dalle tangenziali di Milano, Napoli e Torino, senza dimenticare il Raccordo Anulare di Roma, la via Emila, l´Aurelia, la Firenze Mare e tutte le statali che servono le città. Una situazione talmente complessa che richiede a breve la creazione di un qualcosa di straordinario: «Lo studio della qualità delle infrastrutture - spiega il presidente dell´Aci, Enrico Gelpi - è ormai un elemento imprescindibile. Occorre destinare più risorse per l´analisi statistica, per la realizzazione del catasto stradale e per il rilievo dei flussi di traffico». Nel frattempo, aspettiamo. In coda, ovviamente.