Elisabetta Pagani, La stampa 5/8/2009, 5 agosto 2009
LEONARDO UGOLINI CAMPIONE DEL MONDO
Fino a dieci anni fa, ogni settembre Harrison Hot Springs si riempiva di piccoli castelli fatati che si assomigliavano un po’ tutti. Dimore da sogno modellate e scolpite nella sabbia che si ispiravano al famoso simbolo Disney. Nel 1998, però, fra i capolavori in esposizione spuntò un castello barocco. Quel colpo d’estro stupì giuria e avversari e regalò a Leonardo Ugolini il titolo di campione del mondo di sculture di sabbia. Da allora questo romagnolo di 40 anni, che vive a Fiumana di Predappio (Forlì), gira il mondo spesato e mantiene la sua famiglia creando architetture e personaggi di arena.
Quel premio le ha cambiato la vita?
«Direi proprio di sì, dopo quel titolo vinto in Canada, a Vancouver, scolpire castelli di sabbia è diventato il mio mestiere».
Che lavoro faceva prima?
«Il geometra. E dopo la laurea l’architetto».
Competenze utili per il suo nuovo mestiere.
«Molto, con la sabbia riproduco in scala mignon le ”regole” base per dare solidità e fascino ad una costruzione. Bilancio i pesi e conosco stili e canoni estetici del passato».
Quando è iniziata la sua passione per i castelli di sabbia?
«Da piccolissimo. Sono romagnolo, abito a 30 chilometri dal mare e i miei genitori mi portavano sempre in spiaggia. Giravo con paletta e secchiello come tutti i bambini e mi ingegnavo per creare sempre qualcosa di nuovo. La riviera era il posto perfetto: spiagge ampie e piene di sabbia».
E il salto da hobby a mestiere?
«Da ragazzino ho iniziato a guadagnare qualche spicciolo. I miei amici raggranellavano qualcosa raccogliendo la frutta per le aziende agricole, io scolpendo nella sabbia e chiedendo offerte ai turisti. Mi ero così appassionato che un giorno scrissi un libro».
Un manuale per costruire castelli?
«Sì, un libriccino per bambini con foto, disegni e istruzioni per lavorare con la sabbia. Ma la vera svolta è arrivata con internet: ho visto che in giro per il mondo era pieno di gare e manifestazioni. Sono andato a Jesolo e ho vinto il primo premio internazionale. Poi a Vancouver, dove, con il castello barocco creato insieme ad un altro artista, l’italo-americano Richard Varano, è arrivato il titolo mondiale. Da allora è diventato il mio mestiere».
Ci si può mantenere costruendo castelli di sabbia?
«Certo. Si gira il mondo in continuazione. Da qui a fine anno andrò in Giappone, a Singapore e in Israele. Ti invitano alle gare, ti pagano volo e alloggio, e ricevi un compenso che varia anche a seconda dei visitatori. Per esempio, vicino a Osaka, ogni anno c’è un’esposizione di opere di arena per cui staccano oltre 350mila biglietti».
Quanto viene pagata la scultura di un professionista?
«Preferisco non parlare di prezzi. Diciamo che con 5-6 opere all’anno posso mantenermi».
Per un’opera di qualche metro, come quelle che si vedono in spiaggia, quali sono i tempi?
«Dipende, da una settimana a un mese. difficile fare una media: anni fa, ad esempio, ho realizzato un presepe di sabbia (il primo al mondo, ndr.) a Cesena. Duemila quintali di sabbia modellati in un’opera grande 18x10x4,5 metri. Ci ho messo 70 giorni».
Sua figlia sarà entusiasta dei castelli che le sa costruire.
«Ormai per lei è una cosa scontata. Diciamo che l’unico ad aver perso la testa per questa arte sono io. Mia moglie è ingegnere meccanico per fortuna: di matto in casa ne basta uno».