Jenner Meletti, la Repubblica 05/08/2009, 5 agosto 2009
AL MARE IN MONOLOCALE COI NONNI. LIGNANO NUOVA FRONTIERA LOW COST
Se la palazzina rosa di tre piani fosse una casa "normale", avrebbe sei appartamenti. E invece ne ha ventiquattro. Dal pianoterra al tetto (anche le soffitte sono abitate, si capisce da asciugamani e reggiseni stesi sugli abbaini) tutto è stato organizzato per offrire «splendidi monolocali». Con cucina-salotto, bagno, zona notte» il tutto in 25 metri quadrati. In cortile, strette come sardine, le automobili nel loro «posto auto assegnato». Sembra di entrare in un alveare, quando si supera la soglia di uno di questi mini appartamenti. «Vuol vedere? C´è proprio tutto». Un letto matrimoniale, un lettino per il bimbo, un divanetto che all´occorrenza diventa un altro letto singolo, il tavolino per pranzo e cena, la lavapiatti, la stufa a gas… Giorgio, di Bolzano, dice che «bisogna farci l´abitudine». «La cosa più difficile è alzarsi dal letto. A casa mia sono abituato a buttare giù le gambe ma qui le sbatterei contro il muro». La casa rosa non è un´eccezione. Piccoli e grandi alveari si stendono là dove c´erano la sabbia, le dune e la campagna di Lignano. In alcuni c´è «la vista mare», in altri, per vedere le onde, bisogna fare venti minuti di bicicletta.
Loredano Mauro, 60 anni, titolare dell´agenzia immobiliare Italia, difende la sua mercanzia. «L´importante è che il cliente abbia un letto e un posto dove farsi da mangiare, al prezzo che si può permettere. Se i monolocali non piacessero, resterebbero vuoti. E invece vanno via bene. E c´è anche una bella novità: quest´anno, per la prima volta, siamo riusciti ad affittare le case più grandi, i trilocali. E la colpa, o il merito, è della crisi economica».
Il signor Mauro ha visto crescere Lignano sotto i suoi occhi. «Con la crisi si torna all´antico, si va in vacanza tutti assieme. Bisogna risparmiare e allora, per portare i bambini a respirare l´aria buona del mare, le famiglie giovani affittano un appartamento assieme a genitori o suoceri. Non è che prendano una villa: un trilocale misura 45 metri quadri, con una camera, una cameretta e il soggiorno-cucina. Si sta stretti, si rinuncia alla privacy, ma l´alternativa è restare nel condominio di Padova o di Bergamo. In compenso si spende poco (a volte niente, perché a pagare sono i genitori più anziani) e i bimbi piccoli stanno anche insieme ai nonni, che sono contenti. Certo, bisogna scegliere con oculatezza. I miei monolocali sono almeno 25 metri, ma ce ne sono anche di 14. C´è chi ha speculato: ha preso un appartamento, ha messo un bagno in ogni stanza e poi ha deciso che questi erano monolocali. E con i condoni è anche in regola. Io ai miei clienti faccio risparmiare anche le pulizie finali. Se le fanno loro, e io controllo. Guardo ovunque. Se non è pulito per bene, dico: ripasso fra un´ora. Se non è a posto, non vi ridò la cauzione. Di solito funziona. I prezzi? Ad agosto un monolocale costa 950 al mese, ma qui fanno tutti solo una settimana. Se la cavano con meno di 300 euro».
Donato («Non metta il cognome, perché i miei amici credono che sia in un trullo in Puglia») ha lasciato la sua casa di 85 metri quadri nel mantovano per passare le ferie con due figli, la moglie e i genitori di lei in un "trilocale". «Però c´è anche il balcone», quasi si giustifica. « così attaccato agli altri che potresti spegnere la sigaretta nel portacenere del vicino». «Si fa presto a decidere. I soldi sono pochi e ti devi arrangiare. Via da casa per un po´ bisogna andare e il pediatra ha detto che Lollo e Rita hanno bisogno di mare. Si sta anche bene. I suoceri ci hanno lasciato la camera più grandina, i figli dormono nel soggiorno, sul divano letto. Ogni sera apri, ogni mattina smonti, se no non si passa. E bisogna sistemare il canottino, il materasso gonfiabile… Io sono in vacanza con i suoceri, il mio amico Vittorio è anche lui a Lignano, con i nonni. Loro sono abituati a venire qui, gli hanno detto che avevano una stanza in più, e lui non ha perso l´occasione».
Per nulla facile, la vita di appartamento. Alle 7 del mattino c´è la fila dal fornaio poi si va nei negozi del centro, più spesso al discount. A Lignano ci sono 13.222 letti in hotel e 50.157 in appartamenti in affitto. L´impresa di ogni giorno è cercare di non buttare via i soldi risparmiati con la sistemazione in alveare. Qui per fortuna bisogna stare attenti ma non troppo. Ombrellone, sdraio e lettino, anche ad agosto, in undicesima fila costano 9-10 euro al giorno (se affittati per almeno 6 giorni). Undici euro in prima fila.
La spiaggia è immensa, ci sono anche le "mother´s room" dove le mamme possono cambiare i bambini. Un "vino in calice" al bar Sabbiadoro costa 1,30, un "prosecco in flut" 2,30. Lasagne o tortellini (surgelati) a 6 euro e wurstel con patate fritte a 6,50. Un pollo allo spiedo, in rosticceria, costa 8 euro. Alla pizzeria "O sole mio" una Quattro stagioni costa 7,50, con salsiccia e melanzane 8,50. Chi non vuole spendere sale in bici per tornare a pranzo e cena e c´è anche chi dietro ha attaccato un carrettino per portare l´ombrellone per la spiaggia libera e il frigo portatile per la birra fresca.
Lignano, in Italia, è davvero una mosca bianca. Nei primi sei mesi di quest´anno i turisti sono aumentati del 18%. Francesco Vacondio ed Enrico Salvadori, che dirigono i consorzi che seguono lidi, hotel, appartamenti e "eventi", fanno gli scongiuri. «La partita finisce quando l´arbitro fischia. Certo, siamo partiti bene. La crisi taglia i viaggi all´estero e allora si fanno le vacanze sotto casa. E noi siamo "casa" anche per la Baviera e l´Austria. C´è stato un forte aumento di presenze perché il tempo ci ha aiutato e perché ci diamo da fare con le promozioni. In tempi in cui tanti stanno attenti a come spendere un solo euro, i nostri prezzi diventano un´attrattiva. In più è possibile fare tanti sport e assistere a concerti gratuiti. Venerdì e sabato, alla Beach Arena, c´erano prima Giusy Ferreri e poi Malika Ayane. Facciamo gli scongiuri perché tutto è legato al tempo. Oggi non si dice più: andiamo al mare. Si dice: c´è il sole, allora andiamo al mare».
la sera il momento più diventente. «Quelli degli appartamenti» invadono il centro, avanti e indietro dalla pineta alla darsena. Un gelato (seduti, 1 pallina 1,30, 4 palline 4,50), un giro in trenino, 2 euro. Si fanno le foto davanti alla fontana, come se fosse quella di Trevi. Ma si va soprattutto a guardare quelli degli alberghi, anche a 4 o 5 stelle, che a bordo piscina prendono un drink e ascoltano l´orchestrina che suona Besame mucho e poi invita tutti a ballare il Cha cha cha. Si balla anche in strada, davanti alla cancellata, gratis. Domani si ricomincia, sveglia per andare a comprare il pane fresco. Per fortuna, in spiaggia, c´è ancora il "Radio 105 tour", con «animazione, sfilate di moda, giochi, gadget». I ragazzi si divertono e gli adulti vanno allo stand della Simmenthal. In vaschettine di plastica le hostess distribuiscono porzioni di questa carne, con fagioli o senza. «Signora, lei è già venuta due volte». «Ma io aspetto quella senza fagioli».