Claudia La Via, Avvenire 5/8/2009, 5 agosto 2009
Tutti al telefonino, senza «rete» - L’ Italia e la tecnologia: un Paese diviso in due. Da una parte i cittadini ancora « fuori » dal mondo virtuale, dall’altra le imprese, all’avanguardia con il web
Tutti al telefonino, senza «rete» - L’ Italia e la tecnologia: un Paese diviso in due. Da una parte i cittadini ancora « fuori » dal mondo virtuale, dall’altra le imprese, all’avanguardia con il web. Che gli italiani non siano un popolo di navigatori, almeno per quanto riguarda Internet, lo dice anche l’ultimo rapporto della Commissione Ue sulla diffusione delle tecnologie di comunicazione. Il nostro Paese è in coda alla classifica europea e gli italiani gli ultimi a scaricare film e musica da internet, video di Yuotube e i filmati in streaming, sono invece i primi al mondo nell’utilizzo di cellulari, che hanno in Italia una percentuale di diffusione del 152,2%. Secondo Bruxelles, « solo una minoranza di italiani utilizza internet con regolarità e metà della popolazione non ha mai aperto una pagina web » . Ovvero, mentre il 56% degli europei sono utenti regolari della rete, in Italia lo è solo il 37%. In generale sui 27 Paesi dell’Unione, l’Italia è solo 23esima. Prime in classifica sono la Svezia e l’Olanda ( 83%), seguite dalla Danimarca ( 80%). E precedono l’Italia anche Paesi come la Slovacchia e l’Estonia, entrambe con il 62% della popolazione che usa regolarmente internet. Tra le cause dello « stallo » tecnologico c’è anche l’ancora bassa diffusione della banda larga, soprattutto tra le famiglie. A gennaio 2009 solo il 19% della popolazione aveva un collegamento veloce. Nell’Ue invece il web 2.0 è ormai diventato uno strumento non solo per consultare banche dati, archiviare mail e documenti, ma anche per fare affari e snellire le pratiche della pubblica amministrazione. Un abitudine che in Italia ha contagiato solo il 15% dei cittadini. Che non si fidano nemmeno dell’internet banking. Solo il 13% accede al proprio conto online, mentre in Europa lo fa il 29% dei cittadini. Per gli italiani «web significa mandare email e cercare informazioni su prodotti e servizi » , ha sottolineato Bruxell, evidenziando che si tratta di un approccio molto distante dal web 2.0. Più lungimiranti le imprese nostrane che si dimostrano invece all’avanguardia. Il 49% ha spostato il proprio business online, semplificando la burocrazia. E l’Italia è addirittura ottava nella classifica dei Paesi con le aziende più tecnologicamente avanzate. Ai primi posti restano invece l’Olanda ( 72%), l’Irlanda ( 62%) e l’Austria ( 59%).