Giorgio Viberti, La stampa 3/8/2009, 3 agosto 2009
RESA DEI CONTI (IN ROSSO) FEDERNUOTO SOTTO TUTELA?
Sui Mondiali di nuoto scende il sipario ma si alzano le polemiche. Roma 2009 ha riscosso un grande successo di pubblico ed è stato molto apprezzato dalle delegazioni straniere, che amano l’Italia, il nostro modo di arrangiarci e la simpatia con cui sappiamo sopperire alle magagne. Ma molti non sanno che questi Mondiali hanno rischiato di saltare per le profonde fratture tra il Comitato Organizzatore, presieduto da Giovanni Malagò, e la Federnuoto, guidata da Paolo Barelli. Il primo, politicamente vicino al sindaco Alemanno ma anche amico personale di Veltroni, è presidente dell’Aniene, circolo esclusivo della Capitale per il quale gareggiano molti nuotatori azzurri fra i quali la Pellegrini. Barelli, berlusconiano e senatore Pdl, è stato invece il fondatore dell’Aurelia (per cui è tesserata la Filippi) e controlla molte altre società romane. I due ieri, stuzzicati, sono tornati sui loro recenti contrasti. «Non fateci litigare davanti a tutti proprio nel giorno di chiusura», ha commentato Barelli. «Se avrete 24 ore di tempo vi spiegherò che cos’è successo - ha replicato Malagò -. Lo farò domani», cioè oggi, in una conferenza stampa programmata da tempo.
Il vulcano sta per eruttare. E sicuramente torneranno a galla alcuni dei motivi, o presunti tali, che misero in forse i Mondiali: abusi di potere, interessi privati, problemi di bilanci, clientelismi, piscine sotto sequestro e altro ancora. C’è chi snocciola dati allarmanti. Il bilancio dei Mondiali era stato chiuso in pareggio lo scorso 4 giugno, ma il 6 luglio sarebbe stato concordato un extra-budget di 3,5 milioni, da dividere a metà tra il Comitato Organizzatore e il Comune. I costi però sarebbero lievitati fino a creare un disavanzo di 6 milioni di euro, che secondo altri è addirittura di 8. Sull’argomento è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare di Andrea Sarubbi, deputato del Pd. «I problemi di bilancio per Roma 2009 - ha commentato Barelli - sono di competenza esclusiva del Comitato organizzatore». Ma è la Fin, insieme con il Comune, che dovrà sanare l’eventuale disavanzo. «Abbiamo calcolato che almeno 600 mila persone nuove si affacceranno al nuoto dopo i Mondiali, un valore aggiunto per il nostro ambiente valutabile intorno a 6 milioni di euro all’anno. Il budget totale dei Mondiali è stato superiore ai 50 milioni, se ci sarà un piccolo "rosso" lo copriremo come avvenne già per i Mondiali di Roma 1994». Dopo i quali però proprio i problemi di bilancio portarono al commissariamento della Fin. Ipotesi che sembra dietro l’angolo anche questa volta. «Non ne so nulla», ha aggiunto Barelli. Ma sarebbero già stati fatti i nomi di Raffaele Pagnozzi, attuale segretario del Coni, come prossimo commissario e di Cosimo D’Ambrosio, presidente della Larus Roma (per cui nuota Filippo Magnini), come futuro presidente della Federnuoto. «Il commissariamento - fanno sapere dalla Fin - può avvenire solo per le dimissioni del presidente, per un falso in bilancio o per voto contrario del Consiglio». In ogni caso Barelli sembra aver perso potere dopo essersi candidato - non solo per propria ambizione - alla presidenza del Coni contro Gianni Petrucci (poi rieletto). «La verità è che questi Mondiali sono stati eccezionali - ha concluso Barelli - malgrado molte persone abbiano gufato e remato contro». Evidente il riferimento al Coni. E oggi Giovanni Malagò, che nel Coni è membro di Giunta, farà altre dichiarazioni esplosive.