Enrico Lenzi, Avvenire, 5/8/2009, 5 agosto 2009
Scuola, ancora aperto il confronto sui prof precari - Passare «dalle parole ai fatti». quanto il fronte sindacale ha chiesto ieri al ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini
Scuola, ancora aperto il confronto sui prof precari - Passare «dalle parole ai fatti». quanto il fronte sindacale ha chiesto ieri al ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini. All’ordine del giorno le «problematiche relative alle assunzioni in ruolo e al precariato», che diventano sempre più urgenti alla luce dei tagli programmati dalla Finanziaria. E dal ministero è giunta la rassicurazione che «il governo sta lavorando per garantire continuità didattica agli studenti, assicurare la stabilità necessaria al personale della scuola e la continuità organizzativa a tutte le istituzioni scolastiche». Parole a cui il ministro ha aggiunto l’impegno che le norme per aiutare i precari, vedranno «la convenzione con l’Inps per l’utilizzo delle indennità di disoccupazione del personale docente e Ata che ha avuto supplenze annuali», aggiungendo anche l’immissione in ruolo di 16mila unità tra docenti e personale tecnico-amministrativo, e 647 dirigenti scolastici, annunciata qualche giorno fa. Insomma, chiosa la Gelmini, «il governo e il Miur proseguono nella riforma del sistema scolastico italiano secondo un principio applicato sin dall’inizio: risorse solo in cambio di riforme». Piuttosto cauto il fronte sindacale, che, a dire il vero, si attendeva le norme per i precari della scuola, che a settembre perderanno il posto, inserite già nel decreto anti-crisi, ma che pare dovranno aspettare il decreto Ronchi per vederle scritte nero su bianco. «Non sarà facile l’avvio del prossimo anno scolastico, per ragioni che sono evidenti a tutti – ha detto il segretario della Cisl scuola Francesco Scrima ”. Per questo è necessario un sovrappiù di attenzione e di tempestività nell’affrontare le emergenze. I pesanti disagi determinati dai tagli di organico, uniti alle tensioni di un precariato che vede ridotte le opportunità di lavoro, rischiano di dar luogo ad una miscela esplosiva». Da parte sua Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola ribadisce che «occorre fare tutto il possibile, non lasciare nulla di intentato – ha aggiunto – in modo da garantire a migliaia di persone che hanno lavorato, per molti anni con incarico annuale nelle scuole, di vedere riconfermati retribuzione e lavoro. Il prossimo anno, considerato il turn over, potrebbero essere nuovamente reimpiegati stabilmente». Le immissioni in ruolo, comunque, sono «una misura decisamente insufficiente rispetto al problema dei precari» commentano all’unisono Marco Paolo Nigi (Snals) e Domenico Pantaleo (Flc Cgil). Sindacati e ministro torneranno a incontrarsi il 25 agosto. E sindacati sin da ora parlano chiaro: servono fatti concreti.