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 2009  agosto 05 Mercoledì calendario

Basilea 3 è già sulla rampa di lancio - Al prossimo ecofin la revisione degli accordi che hanno aggravato il credit crunch - I regolatori accelerano su Basilea 2 e fair value

Basilea 3 è già sulla rampa di lancio - Al prossimo ecofin la revisione degli accordi che hanno aggravato il credit crunch - I regolatori accelerano su Basilea 2 e fair value. Il prossimo Ecofin avvierà la revisione degli accordi sul capitale delle banche. Ed entro l’anno dovrebbe partire la riforma del criterio del valore di mercato. Non è un caso che la guerra sia combattuta su questi due fronti: la crisi ha insegnato che l’effetto combinato di svalutazioni e requisiti patrimoniali mette in difficoltà i bilanci societari e rallenta l’erogazione del credito. L’elemento più problematico è la prociclicità attivata da Basilea 2 e fair value, che penalizza l’economia nei momenti difficili: quanto maggiori sono le svalutazioni, tanto più diventa difficile la ripresa dei conti; quanto peggiora il rating delle società, tanto più complicato diventa fornire loro credito. Ed ecco che i regolatori si sono mossi, sulla spinta delle lamentele di numerosi esponenti del mondo delle banche e delle imprese. Il prossimo Ecofin subito dopo l’estate darà il via libera definitivo alle modifiche sugli accordi di Basilea 2. L’obiettivo è creare ammortizzatori, in modo da accumulare risorse nei periodi di crescita, da utilizzare poi nei momenti più duri. Proprio quello che è mancato nell’attuale crisi: a fronte dell’improvviso crollo del valore degli attivi, le società hanno dovuto ripatrimonializzarsi con ingenti iniezioni di capitale, dovendo ricorrere spesso agli aiuti di Stato. L’Ecofin ha invece respinto in prima battuta la richiesta tedesca di modificare temporaneamente i requisiti patrimoniali bancari e di adeguare le tabelle di corrispondenze per le categorie specifiche degli asset deteriorati. Sempre sul tema, il Comitato di Basilea varerà a inizio 2010 un innalzamento dei limiti di capitale per i titoli rischiosi in portafoglio, che includa una valutazione del Var (value at risk). Nessuna delle strette partirà comunque prima della fine della crisi, proprio per evitare il rischio di effetti pro-ciclici. Al contrario il Comitato di Basilea ha precisato che le misure serviranno a «mitigare qualsiasi ciclicità eccessiva del requisito di capitale minimo e per promuovere un approccio di più lungo termine negli accantonamenti». Quanto alla riforma del fair value, lo Iasb (ovvero l’istituto internazionale che definisce i principi contabili) ha definito una prima bozza di modifica degli Ias. L’obiettivo è semplificare le procedure e rendere più comprensibili i bilanci. Come? Lo Iasb ha proposto la classificazione degli asset in due sole categorie (invece delle attuali quattro). Nella prima ci sono i bond, da contabilizzare al costo ammortizzato: nel comparto rientrano tutti gli strumenti assimilabili alle obbligazioni, che prevedano flussi di cassa. Nella seconda categoria, invece, ci sono le azioni, da inserire a bilancio con il criterio del fair value. Un’eccezione è prevista però per le partecipazioni strategiche: in questo caso, gli effetti negativi per le variazioni del valore di mercato possono essere escluse dal conto economico (e quindi non avranno impatto diretto sugli utili), per essere invece inserite nel patrimonio netto. Come è stato osservato, la modifica potrebbe riguardare Credit Agricole, alle prese con la potenziale minusvalenza della quota in Intesa Sanpaolo. I tempi anche in questo caso sono stretti. La consultazione sul fair value terminerà a metà settembre e con ogni probabilità sarà utilizzata già con i bilanci annuali 2009.