Antonella Retico, la Repubblica 05/08/2009, 5 agosto 2009
«AMO SEGUIRE IL RITMO LENTO DELLE ONDE»
Poi ci sono quelli che il mare lo amano lento. «Seguo le onde, il ritmo del vento, gli odori. E so come scorre piano anche la paura». Alex Bellini ha navigato gli oceani in barca a remi. Esatto, a remi. Nel 2005 è il primo essere umano ad attraversare in solitaria con la forza delle braccia il Mediterraneo e l´Atlantico: 226 giorni e 6mila miglia da Genova a Fortaleza in Brasile, su una barca di 7,5 metri. «A circa 3mila chilometri dalla costa sono rimasto senza cibo. A digiuno per cinque giorni. Capisci che tutto può finire alla velocità di un niente». Tre anni dopo, il 21 febbraio 2008, con la stessa imbarcazione "Rosa di Atacama II" parte da Lima, in Perù, fa rotta verso l´Australia. Il Pacifico se lo rema fino al 13 dicembre 2008: 18mila chilometri di navigazione e 294 giorni in mare aperto, da solo.
Scelte estreme, controcorrente. Col freno.
«Il tempo ha il suo valore, e ognuno gli attribuisce il proprio. Io volevo perderlo, per perdermi, e ritrovarmi».
Sa di antico.
«Ma funziona. Anche la velocità ha i suoi pregi, non li nego, e il mare non poteva che diventare teatro di sperimentazione di tecnologie nautiche. Il mare accoglie tutti i desideri. E io preferisco vogare».
Qual è il vantaggio dei remi?
«La fatica. Non è la facilità e non è il bel tempo a farti maturare, ma le difficoltà».
Che cosa le è successo?
«Nell´Atlantico ho rischiato di morire di fame, nel Pacifico mi si è rovesciata la barca. Cose che non ti dimentichi».
Che ha pensato?
«Che ci faccio qui? L´unica cosa che vorrei è stare con mia moglie. E poi anche un´acciuga è importante come ogni minima cosa attorno».
Dunque?
«Trovi significati lì in mezzo a remare. Sono nato in Valtellina, il mare neanche lo conoscevo. Mi ha chiamato, ho risposto, è stata la mia analisi. Così, piano con le mie braccia, come so fare».