Varie, 5 agosto 2009
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Zadek Peter
• Berlino (Germania) 19 maggio 1926, Amburgo (Germania) 30 luglio 2009. Regista • «’Quando Stein ed io iniziammo a lavorare negli anni ”60 discutevamo sempre sul ruolo dell’immaginazione. Lui diceva che l’essenziale è l’analisi, io l’immaginazione. Dell’analisi me ne frego” [...] Nell’ambiente teatrale era ”l’altro Peter” contrapposto a Peter Stein, più giovane di 11 anni. En trambi nati a Berlino. Ma Zadek era fuggito nel ”33 all’arrivo al potere di Hitler, e con i genitori ebrei si era rifugiato a Oxford. Diplomato alla Scuola dell’Old Vic di Londra, a 21 anni aveva firmato la prima regia, Salomè di Wilde, oltre a lavorare per la Bbc. Rientrato nel ”58 in Germania, trovò ad accoglierlo Brema e nella piccola città universitaria diede vita negli anni ”60 allo ”stile di Brema”: rivisitazioni moderne di classici greci, di Shakespeare (nell’80 Zadek sposò la scrittrice e traduttrice del Bardo, Elisabeth Plessen) e di Cechov. Ma il suo rapporto con le origini ebraiche sfociò in regie provocatorie: la prima, negli anni di Ulm, fu lo scespiriano Mercante di Venezia, che gli attirò l’accusa di antisemitismo tanto era negativa la figura di Shylock. La re plica di Zadek, violenta nella sua onestà, fu: ”Fino a quando i tedeschi non parleranno apertamente degli aspetti negativi degli ebrei, non inizieranno a fare i conti con il loro antisemitismo”. Negli anni Settanta, mentre Stein fondava la Schaubühne, Zadek fu soprintendente a Bochum. Tornato alla regia, i suoi allestimenti divisero la critica osannante dalla parte di pubblico che rifiutava la rottura delle convenzioni sociali e artistiche. Zadek ha poi diretto il Deutsches Schauspielhaus di Amburgo con affascinanti regie di elisabettiani come Webster o un’aggressiva Lulu di Wedekind. Dal 1990 l’Europa è sua: indipendente, lavora a Berlino (Berliner Ensemble, Freie Volksbühne), Vienna (Burgtheater), Amburgo (Thalia Theater), Monaco (Kammerspiele), Parigi (Théâtre de l’Europe) e ai grandi festival europei (a Salisburgo, Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny di Brecht-Weill). Quadrumviro con Fritz Marquardt, Heiner Müller e Peter Palitzsch dal 1993 al ”95 guida il teatro del Berliner: Brecht, ovvio, e Strindberg, Williams; tra le venti regie scespiriane, un Antonio e Cleopatra ironico visto al Festival di Edimburgo e, più di recente, Peer Gynt di Ibsen, successo clamoroso, con il suo gruppo d’attori. Cresciuti alla sua corte sono Bruno Ganz, Otto Sander, Gerd Voss, Edith Clever, Eva Mattes, Susanne Lothar e Angela Winkler [...] Membro dell’Akademie der Künste, pluripremiato, Peter Zadek amava molto l’Italia, la Toscana. E ripete va: ”L’immaginazione è la cosa più bella che possa esistere, è irraggiun gibile. il ’potere’ più particolare che l’essere umano possa avere”» (Claudio Provvedini, ”Corriere della Sera” 31/7/2009).