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 2009  agosto 04 Martedì calendario

LE TV: OBAMA, QUANTO CI COSTI

Quaranta milioni di dollari. Che, in questi tempi di crisi, sono ancora più preziosi. Barack Obama è costato tanto alle reti televisive americane, ai grandi network che hanno trasmesso le sue, sempre più numerose, conferenze stampa in prima serata. E che adesso minacciano di ribellarsi, facendo tramontare la luna di miele con il presidente.
Autore del conto - che misura la pubblicità perduta da Cbs, Nbc e Abc da inizio anno per dare spazio al presidente è il columnist del Washington Post sui mass media Howard Kurtz. Un conto arricchito di restroscena che mostrano rapporti diventati tesi tra il presidente, già afflitto dai primi cali di popolarità nei sondaggi, e i giganti del piccolo schermo. La crisi è venuta alla luce con l’ultima conferenza stampa organizzata da Obama il 22 luglio: per negoziare il collegamento in diretta con la Casa Bianca, è intervenuto il capo di staff Rahm Emanuel. Che ha chiamato i top exective, non delle reti, ma delle multinazionali che le controllano: per assicurarsi che Obama non venisse snobbato ha parlato con Jeffrey Immelt, l’amministratore delegato della General Electric che possiede Nbc. Ha telefonato a Bob Iger, gran capo di Disney che ha in portafoglio Abc. E ha interpellato Les Moonves al timone di Cbs, gruppo scorporato da Viacom.
Le trattative, oltretutto, non sono state facili. Era già trapelato che il presidente era stato costretto ad anticipare la conferenza stampa, alle otto di sera dalle nove, davanti alle resistenza delle reti a cancellare i reality show più guardati dell’estate. La Fox di Rupert Murdoch si sta ormai rifiutando di trasmettere in diretta gli appuntamenti in prima serata di Obama. E le altre reti «si sono sentite sotto pressione» da parte della Casa Bianca, ha detto Paul Friedman, vicedirettore di Cbs, a Kurtz. Che ha proseguito: « un enorme costo finanziario quando il presidente rimpiazza programmi in prima serata», tre milioni alla volta per Cbs. Ancora: «La stessa divisione d’informazione reagisce con incertezza, temendo di essere usata».
Le reti lamentano che Obama soffre ormai di un eccesso di co-pertura, che riduce i suoi rating. In passato altri presidenti erano stati bocciati dalle tv, compreso Bill Clinton nel 1993 quando chiese la diretta della sua prima conferenza stampa. Ma Obama aveva finora vissuto di facile accesso ai media. Ora potrebbe non essere più così: le conferenze stampa serali, ormai quattro, producono poche notizie, dicono gli executive televisivi. Nell’ultima a far scalpore,ricordano, è stata solo una gaffe del presidente, quella sull’arresto del professore universitaro Henry Louis Gates. Obama disse che la polizia aveva agito «stupidamente», riaprendo un dibattito nazionale sulle relazioni razziali. Una sopresa che non convince: «Sarebbe meglio se la Casa Bianca si presentasse con proposte nuove quando ci contatta », ha detto Mark Whitaker, responsabile della sede di Washington della Nbc. Nessuna sorpresa, infatti, è arrivata sul tema centrale della serata, la riforma sanitaria. A fare notizia sulla sanità, mentre il Congresso e il presidente cercano di spiegare agli americani la necessità di una riforma, sono soprattutto le polemiche: ieri un manifesto critico che dipinge Obama come Joker, il super-cattivo nel film Batman, e denuncia i piani del presidente come "socialismo" ha fatto il giro di Los Angeles e dei media americani.