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 2009  agosto 01 Sabato calendario

IL GUERRIERO MISTERIOSO DI 4.500 ANNI FA


L’islandese del celebre dialogo leopardiano, dopo aver visto confutare dalla Natura tutti i suoi argomenti, potrebbe non essere stato sbranato da due leoni affamati e macilenti, ma – lo stesso Leopardi registra la variante – essere stato sommerso da un «mausoleo di sabbia» e dopo millenni, divenuto «una bella mummia», essere stato «ritrovato da certi viaggiatori e collocato nel museo di non so quale città d’Europa».


«Nello» e la caccia alla necropoli

Leopardi era attratto da queste vite post mortem dei trapassati remoti, e perciò immaginò che le mummie del­la collezione privata di Federigo Ruy­sch (l’inventore seicentesco di una spe­ciale tecnica di imbalsamazione) stril­lassero e cantassero per la semplice ra­gione che non si erano mai accorte di essere morte da un pezzo. Il che – os­serva una di loro dialogando con Ruy­sch accorso al baccano – non deve stupire più di tanto: infatti «tu non ti accorgi mai del momento che tu co­minci a dormire, per quanta attenzio­ne ci vogli porre». Dopo di che l’incu­riosito medico si mette a far domande ai suoi defunti ospiti onde farsi istrui­re sui dettagli del morire; e uno di lo­ro, il più eloquente, gli spiega che è «piuttosto piacere che altro». Non sap­piamo se Nello, l’antenato remotissi­mo scoperto quasi in riva al mare, a Nettuno, nello scorso maggio, abbia già confermato, ai carabinieri che lo hanno scovato, le preziose notizie del­le mummie di Ruysch. Per ora le infor­mazioni sono un po’ confuse. C’è chi parla di una punta di freccia confitta nel costato del povero Nello, e chi inve­ce di una freccia depositata garbata­mente accanto a lui come corredo. Nel­lo non dev’essere un buon soggetto se è riuscito a confondere le idee persino ai suoi tardivi visitatori. Speriamo sia vero che esista una necropoli da porta­re alla luce. Così, l’uomo di Nettuno avrà qualche punto di vantaggio sui due suoi confratelli del Nord (Simi­laun) e del Sud (Altamura), a tacere di quelli del Volga.