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 2009  agosto 05 Mercoledì calendario

Problemi bancari. La procura di Milano ha aperto un’indagine nei confronti di Banca Intesa e Unicredit per accertare se alcune operazioni finanziarie effettuate insieme a Barclays Bank siano servite a per eludere il fisco

Problemi bancari. La procura di Milano ha aperto un’indagine nei confronti di Banca Intesa e Unicredit per accertare se alcune operazioni finanziarie effettuate insieme a Barclays Bank siano servite a per eludere il fisco. La notizia è stata diffusa dalle agenzie proprio nel giorno della semestrale con cui UniCredit dimostra di aver resistito alla crisi con un bilancio della prima metà dell’anno migliore delle attese, forte dell’utile netto di 937 milioni di euro, e con il miglior risultato operativo dal secondo trimestre 2007. Problemi anche in Svizzera, per il colosso bancario Ubs, alle prese ormai con una lunga serie nera. L’amministratore delegato Oswald Grübel, subentrato a Marcel Ospel, continua a rassicurare gli investitori, ma ormai sono in pochi quelli che gli credono. La perdita netta di 1,4 miliardi di franchi registrata nell’ultimo trimestre è il continuum dell’annus horribilis di Ubs, il 2008, conclusosi con oltre 21,3 miliardi di perdite. Ma il dato che più stupisce è quello sui depositi ritirati da inizio anno, 39,5 miliardi di franchi. Due le cause, come ricorda anche Andrew Ross Sorkin sul Wall Street Journal: la fine del segreto bancario decisa dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) nello scorso marzo e l’inchiesta in atto negli Stati Uniti per l’evasione di 20 miliardi di dollari. I clienti storici delle banche svizzere, desiderosi di riservatezza e servizi degni di un concierge, hanno quindi due motivi in meno per affidare i propri patrimoni a Ginevra e dintorni. E se perfino la Confederazione Elvetica ha deciso di rivendere a Ubs la propria quota azionaria, forse «Grübel non dovrebbe essere così ottimista», fa notare Sorkin.