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 2009  agosto 05 Mercoledì calendario

PARIGI, UN HOTEL EXTRA-LUSSO NELL’EX QUARTIER GENERALE NAZISTA


Un indirizzo pre­stigioso: a due passi dai Champs Elysées, dall’Arco di Trionfo, dal Trocadéro. E un passato, nel bene e nel male, altrettanto notevole. Il palaz­zo al numero 19 di Avenue Kléber, nel XVI «arrondisse­ment », una delle zone più chic di Parigi, è un pezzo di storia francese. E ora – i lavo­ri inizieranno l’anno prossi­mo – diventerà un hotel esclusivo grazie ai capitali del Qatar e, in parte, di Hong Kong.

Fino a poco fa proprietà dello Stato, il palazzo Klé­ber- La Pérouse ha ospitato fi­no al 1958 la sede dell’Une­sco, poi un Centro congressi internazionale sotto l’egida del Quai d’Orsay, il ministero degli Esteri. Qui, il 13 maggio 1968, avvenne l’apertura uffi­ciale delle trattative tra Stati Uniti e Vietnam che portaro­no, quasi cinque anni dopo, alla firma degli accordi di pa­ce. Se Henry Kissinger e il ne­goziatore nord-vietnamita Le Duc Tho poi vinsero il Nobel fu in gran parte per l’intesa da loro raggiunta proprio in avenue Kléber.

Ma il palazzo dei colloqui di pace fu (tristemente) famo­so soprattutto durante l’ulti­ma guerra. Qui aveva infatti il suo quartiere generale lo Stato maggiore nazista. Un’ala del palazzo, inoltre, era riservata al Servizio di in­formazione militare, dipen­dente dal ministero della Pro­paganda del Terzo Reich. A cercare sui documenti del­l’epoca emergono mille riferi­menti al palazzo noto allora come Hotel Majestic. Era in­fatti abitudine degli occupan­ti tedeschi scegliersi come uf­fici i grandi alberghi parigini, quasi sempre sulla Riva de­stra, nei quartieri dell’Etoile, della Concorde, della Madelei­ne e dell’Opéra. Un se­mi- esproprio visto che i pro­prietari venivano sì pagati, ma con le indennità d’occupa­zione versate dal governo francese. Lo stesso successe così per il sontuoso Hotel Meurice, in rue de Rivoli, do­ve al n.228 ricoperto di ban­diere con svastiche, risiedeva­no i governatori tedeschi tra cui il generale von Choltizt. Il Meurice fu attaccato il 25 ago­sto 1944 dal generale Leclerc: una scena immortalata dal film di René Clément «Parigi brucia?». Occupato, lì vicino, fu pure l’hotel Inter-Conti­nental, che allora si chiamava solo Continental, sede del go­verno nazista e collegato al Meurice da una galleria sot­terranea. E, unico sulla Riva sinistra, il mitico Lutétia, pri­ma sede dell’Abwehr, lo spio­naggio del Führer, poi triste luogo di smistamento dei de­portati sopravvissuti ai cam­pi: anche le figlie della scrittri­ce ebrea Irène Némirovsky, nel 1945, vi attesero a lungo, e invano, il ritorno della ma­dre.

Tutto questo, sempre più, ora apparterà al passato, ri­cordo di pochi. Il fondo sovra­no Qatari Diar, nonostante la crisi, ha appena confermato l’impegno ad acquistare per 460 milioni euro l’80% del pa­lazzo; l’hotel sarà inaugurato nel 2012. Al suo fianco, socio di minoranza ma con know-how nel settore, la ca­tena Peninsula del gruppo Hongkong e Shangai Hotels. L’albergo si chiamerà Penin­sula Paris. E non finirà qui: mentre altri gruppi di Hong Kong si preparano ad aprire a Parigi due concorrenti d’éli­te, gli hotel Shangri-La e Man­darin, il lussuosissimo Cril­lon a Place de la Concorde è in vendita per 450 milioni di euro. Tra gli interessati, pare, un principe saudita e il grup­po del lusso Lvmh. Anche il Crillon, tra l’altro, ospitò ne­gli anni ”40 pezzi grossi del Reich. E fu una delle ultime «cittadelle» naziste ad arren­dersi.