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 2009  luglio 11 Sabato calendario

MAL DI BUDGET

Le leggi? A favore delle banche Caro bancario in crisi (mi riferisco alla lettera pubblicata su «Plus24» del 6 giugno scorso) sono un tuo collega con più capelli bianchi di te e quindi mi ritengo nella posizione di dare una risposta abbastanza certa al tuo angosciante interrogativo: ovverosia se il lavoro del bancario deve essere soltanto quello di venditore oppure se potrà mai assurgere al ruolo più nobile di consulente. Ebbene caro giovane collega, non farti illusione alcuna: il tuo ruolo sarà sempre e soltanto quello di venditore di prodotti della tua banca e su questa capacità sarai valutato.
Già alla metà degli anni 80, in piena era dei «BoT people», noi sportellisti eravamo spronati dalla direzione a far sottoscrivere ai clienti i libretti della casa, meno vantaggiosi, piuttosto che i famigerati ma molto redditizi titoli di Stato. E per riuscire nella difficile impresa si usavano tutte le armi: addirittura dovevamo lasciar intendere che lo Stato italiano sarebbe fallito di li a poco mentre le banche e i loro depositi avrebbero prosperato in tutta sicurezza. Come vedi già molti anni fa in banca si raccontavano molte cose nelle quali non si credeva veramente.
D’altra parte non vedo perché dovrebbe essere diverso: le banche sono imprese come le altre e ovviamente tendono alla produzione del massimo utile.
Non credo che nel salone di un concessionario il venditore ti consigli l’auto di una marca diversa. Ma allora da cosa nasce il tuo grido di dolore, povero bancario in crisi? Forse da aspettative deluse. Ma allora i colpevoli sono scuola e Università che hanno creato falsi miti: quando in banca entravano più ragionieri che dottori forse i sogni di gloria erano molto inferiori e quindi minori le delusioni. E per aprire gli occhi ai giovani diciamo che oggi in banca tutti, dal cassiere all’amministratore delegato, fanno prevalentemente lo stesso mestiere: quello di vendere i servizi della propria azienda.
O forse la tua angoscia nasce dal constatare un comportamento costantemente illecito nell’esercizio della legittima attività di vendita: e allora il problema è più importante e riguarda seriamente tutti noi in veste di cittadini. Perché a certe banche è consentito perseverare in comportamenti scorretti?
Perché tutti gli scandali finanziari degli ultimi anni finiscono sempre in una bolla di sapone?
Perché un dirigente bancario, che ha alleggerito un povero pensionato, rimane a piede libero?
Perché le norme per regolamentare il sistema (vedi la recente Mifid) sono talmente contorte che sembrano fatte apposta per essere mal interpretate e quindi mal applicate?
Anche per questi quesiti credo di avere una risposta, giovane collega: perché il potere finanziario è forte e a esso si è attaccata tutta la società politica, produttiva e consumatrice. Tutti noi abbiamo contribuito a far nascere l’onnipotente "dragone".
Ti sembra il finale di una eroica saga cavalleresca? Beh, non è sicuramente così nobile ma è la realtà. Tu, in quanto vassallo di questo impero, puoi serenamente approfittare del ruolo (fin che dura) e pagare tranquillo le rate mensili del tuo mutuo oppure, se preferisci per le tue ambizioni, saltare fuori.
Alternative in banca non ne hai e non ne avrai mai.
Un vecchio bancario