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 2009  agosto 01 Sabato calendario

Questa è la storia a lieto fine di una ragazza bellissima e dalle forme burrose. Di una ragazza ingenua e piena di vita che voleva fare la modella nonostante i suoi chili di troppo

Questa è la storia a lieto fine di una ragazza bellissima e dalle forme burrose. Di una ragazza ingenua e piena di vita che voleva fare la modella nonostante i suoi chili di troppo. Di una ragazza che dopo essere passata per indicibili sofferenze è arrivata ad essere una delle modelle più pagate di Francia, più richiesta sulle copertine di riviste specializzate, più soddisfatte di mostrare quello che un sano nutrimento senza restrizioni porta su seno, natiche e fianchi. Questa è la storia di Crystal Renn, classe 1987, nata a Miami e che Oltralpe piace più della filiforme Kate Moss. Intendiamoci: non è che Crystal pesi cento chili e sembri la versione abbondante di una modella di Botero. Piuttosto la si potrebbe ricondurre a Rubens, una bellezza morbida, abbordabile, oscillante, ragionando femminilmente in taglie, tra una 44 e una 46. In eloquenti cifre, sfoggia un seno da 96 centimetri, un vitino da 76 che poggia su un fianco da 106. Non è uno scherzo di natura ma una «plus-size» richiesta dagli stilisti quali Jean Paul Gaultier e Dolce & Gabbana anche per il suo volto perfetto, bruna, sopracciglia marcate, occhi nocciola, volto cesellato. Scendendo, le sue cosce sono tornite, l’effetto gommapiuma è dato dalla cellulite distribuita con tratto omogeneo. Un nonsenso per le foto di moda ragionando in termini generali, ostacolo insormontabile alla pubblicazione; eppure nessun fotografo che si rispetti oserebbe mai cancellare artificialmente i lievi avvallamenti della pelle che caratterizzano la sua silhouette. Ma non c’è lieto fine senza un passato tormentato e quello della Renn è secondo a pochi altri. A 14 anni viene scoperta da un’agenzia di modelle che la vuole lanciare nel mondo della moda. Ma a una condizione, che perda almeno 20 chili. La poverina, che non concepisce una vita senza passerelle, entra nell’inferno della denutrizione indotta. Pur di apparire sulle pagine di «Vogue» (che l’accoglieranno da grassottella, destino baro) la piccola Crystal smette di mangiare: basta zuccheri, carboidrati e grassi, per lei solo bibite light e lattuga a tavola, in compenso, ore in palestra. Il peso precipita assieme al suo equilibrio mentale fino a piombare nell’anoressia. Non è felice, la famiglia è preoccupata, lei ha successo nella moda ma il prezzo da pagare è troppo alto. Decide di abbandonare, di curarsi, di rientrare nel fisico che le appartiene. Lo fa e il lavoro non si ferma, anzi, prospera assieme alle sue forme: diventa la musa del fotografo Steven Meisel, finisce sulle pagine di Vogue US, Italia, Germania, Francia, Elle Canada e Italia, Vanity Fair Italia, Harper’s Bazaar e di Another Magazine, diventa testimonial del marchio Mango affiancando nella campagna pubblicitaria le sorelle Monica e Penelope Cruz. E parla. Sulle pagine di Cosmopolitan UK si dice fiera del suo corpo, giura di essere sana e felice. Fa campagna contro l’anoressia, avverte le sue colleghe e le aspiranti tali che non c’è bisogno di sembrare un’acciuga rinsecchita per piacere. Nel 2006 sceglie il salotto mediatico di Ophra Winfrey per raccontarsi a favore di quante sono ancora indecise tra la vita e il digiuno. Nel 2007 si sposa con il suo ragazzo di sempre e il matrimonio a Manhattan è immortalato dal fotografo Brian Boulos. Possibile, vien fatto di chiedersi che prima di lei nessuna mai? Certo, tra le icone di bellezza muliebre non certo esilissime c’è Beyoncé, cantautrice, attrice e anche stilista, considerata tra le donne più desiderate del pianeta, testimonial dell’Oréal e di Nintendo. Sulle passerelle, Toccara Jones, Mia Tyler sorella di Liv, soprattutto Sophie Dahl che scandalizzò quando apparve nuda nella pubblicità del profumo Yves Saint Laurent. Ma le sue forme lievitano e si sgonfiano con troppa frequenza tanto da rendere indefinibile la sua immagine moda. Invece l’americana Renn si dice abbia «un’immagine da barricadera che la rende felicemente consapevole di essere una sana eccezione nel mondo del fashion system». Lei, paragonata alla versione pin-up di Frida Kahlo, non vuole essere considerata la più richiesta mannequin grandi taglie del momento ma una Top model a tutto campo che ha imposto le sue forme generose al mondo della moda, alle riviste della moda fino ad oggi arroccate sulle bellezze taglia 36. «In tempi di crisi - si legge su Elle - si vuol vedere gente generosa, ottimista, che ama vivere. Se ne ha abbastanza delle anoressiche tristi, ci vogliono donne che sanno dar gioia al loro corpo, che sanno lasciarsi andare». Parole sante.