Antonio Dipollina, la Repubblica 31/7/2009, 31 luglio 2009
SPETTATORE DIFENDITI CONTINUA COME PRIMA
Premesso che nessuno sarà così pazzo da mettersi davvero tre decoder in casa solo perché esistono, la curiosa vicenda della concorrenza feroce tra i big televisivi in materia di tv digitale la dice lunga sulla maturità di un settore da sempre, chissà perché, preda delle più sottili forme di follia. La Rai rinuncia ai soldi di Sky per mantenere i suoi canali sat sul bouquet (guarda caso, in tempi di crisi decisioni simili vengono prese solo da chi, per qualche motivo, ha responsabilità molto diluite sui budget, ovvero il settore pubblico). A Sky, viste le premesse, si sono direttamente pappati il boccone più prelibato e riconoscibile dei canali RaiSat - il Letterman Show - e hanno pressoché la possibilità di fare spallucce. Mediaset ha l´unica esigenza di ampliare ancora di più e a costi contenuti il proprio spazio al sole digitale - e da come riescono a offrire il calcio ad alto livello pagando infinitamente meno di quanto paga Sky, ci riescono eccome. Oh, evidentemente sono bravi…
Resterebbe lo spettatore, per il quale il consiglio è quello di cadere il meno possibile preda del disorientamento. Volendo, si può continuare tale e quale come prima. E magari si può iniziare a chiedere un innalzamento di qualità effettiva della programmazione, costringendo soprattutto quelli delle nuove frontiere tv a limitare il più possibile le promesse nonché la fuffa. un bene aumentare a dismisura (Sky) i canali cinema con fatale frammentazione qualitativa? Le serate digitali terrestri Rai dei nuovi canali gratuiti saranno davvero belle e ricche e soprattutto pubblicizzate al grande pubblico? Chi invece paga fior di abbonamenti, vedrà un giorno ridursi i carichi pubblicitari a carico? Continua, volendo, con altre decine di domande, tutte più o meno dello stesso tenore.