Leandro Palestini, la Repubblica 31/7/2009, 31 luglio 2009
TROPPI TELECOMANDI LA GUERRA DELLE TV FA IMPAZZIRE GLI ITALIANI
Così l’era digitale ci complica la vita
Il divorzio fra Rai e Sky complica le cose: per vedere tutto servirebbero 5 telecomandi
L´unica certezza è che gli spettatori sono costretti a mettere mano al portafogli
ROMA - Ormai la famiglia italiana è sull´orlo di una crisi di nervi da telecomando: davanti il televisore ce ne possono essere quattro o cinque. Tra decoder e antenne, intorno al teleschermo si sta formando una giungla di possibilità. Si moltiplicano le macchine da attaccare alla tv ma anche i telecomandi, lo zapping non sarà mai più come prima. E dopo l´allontanamento di RaiSat da Sky la cosa diventa ancora più complicata. Addio ai semplici palinsesti di una volta. Ciascuno di noi ora se lo potrà fare da sé, ma dovrà studiare le varie offerte tv, fare delle scelte su cosa vedere (e come), e soprattutto mettere mano al portafoglio.
Il grado zero del telecomando è fatto per gli anziani e chi odia la tecnologia: ma anche la tv di sempre, quella generalista (RaiUno, Due e Tre, Canale 5, Retequattro, ItaliaUno, La 7), con l´avvento del digitale terrestre che sta cancellando il vecchio segnale analogico, richiede un decoder e quindi un secondo telecomando da aggiungere a quello del televisore. Chi è abituato a pigiare i soliti sette tasti, si troverà di fronte a una selva di canali gratuiti: il digitale crea una moltiplicazione di canali free, con una migliore qualità delle immagini e del suono, ma per avere questo ben di Dio toccherà acquistare un televisore di nuova generazione con decoder incorporato o un decoder a parte. La spesa? Tra i 25 e i 100 euro. Anche se molte regioni vanno incontro agli anziani (oltre i 65 anni) e ai meno abbienti con incentivi fino ai 50 euro per l´acquisto. Dopo le prove generali effettuate in Sardegna, Trentino, Lazio e Piemonte, entro il 2012 tutte le regioni italiane avranno adottato il digitale terrestre.
Se si sceglie di affacciarsi all´offerta satellitare i telecomandi crescono. di scena la guerra tra Sky e RaiSet (Rai, Mediaset e La 7 insieme in TivùSat) e ancora una volta è l´utente a farne le spese. Domani parte la nuova piattaforma TivùSat: è gratuita, ma si dovrà acquistare un apposito decoder (circa 100 euro) con un suo telecomando (e sarebbe il terzo) per accedere ai canali free, che sono già una trentina e aumenteranno. Una buona notizia per l´utente: l´antenna parabolica sarà la stessa di Sky, orientata su Eutelsat 13° Est. La nascita di TivùSat si accompagna alla discesa dei canali RaiSat dal bouquet di Sky. Chi ha in mano il telecomando di Rupert Murdoch (a questo punto sarebbe il quarto) deve sapere che da domani RaiSat Extra, RaiSat Premium, RaiSat Cinema, RaiSat Smash e Yoyo non ci sono più. Su Sky resta solo il Gambero Rosso. Visto che la Rai non ha rinnovato un accordo di 350 milioni per sette anni, la visione dei canali RaiSat continuerà per ora sul digitale terrestre.
Sono 4 milioni 800mila gli abbonati "pilotati" dal telecomando Sky. L´ordine della piattaforma satellitare a pagamento rischia di essere scardinato se ai numeri 101, 102 e 103 non si dovessero più trovare RaiUno, RaiDue, RaiTre: c´è chi teme che la lite Rai-Mediaset possa portare anche a questa fuoriuscita.
L´alternativa? Via Internet, la cosiddetta Iptv. Si vede dal computer o dalla tv collegata a un solo decoder. Basta la linea telefonica, un modem e un decoder per ricevere tutti i canali free sia del digitale terrestre che di TivùSat, non serve la parabola. Con l´abbonamento si accede anche a Sky, con una smart card si ottengono i contenuti a pagamento.