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 2009  luglio 30 Giovedì calendario

MICROSOFT-YAHOO, GUERRA A GOOGLE


Le due società si accordano sui motori di ricerca dopo 18 mesi di trattative e polemiche

L’intesa riguarda anche la pubblicità on-line e durerà dieci anni Contrariamente alle attese, la società di Bill Gates non spende un dollaro. Così crolla il titolo del gruppo fondato da Jerry Yang

Ci sono voluti 18 mesi di trattative e polemiche, ma ora l’accordo è stato raggiunto e ha durata decennale. Niente a che vedere con l’offerta iniziale di 47,5 miliardi per acquisire Yahoo, il cui rifiuto è uno dei motivi che hanno portato alle dimissioni il cofondatore ed ex ceo del gruppo, Jerry Yang. Microsoft e Yahoo si sono alleate sul fronte della ricerca e della pubblicità on-line, in quella che è una chiara sfida a Google e alla sua quota di mercato, superiore al 65%. Yahoo non otterrà inizialmente alcun denaro da Microsoft, a differenza di quanto si pensava sul mercato e di quanto aveva dichiarato la ceo Carol Bartz, bensì una quota pari all’88% dei ricavi sulla ricerca generata dai siti di Yahoo nei primi cinque anni. L’accordo, che il mercato ha subito definito Microhoo, sancisce che Bing, il nuovo motore di ricerca di Microsoft, verrà utilizzato anche da Yahoo, che, a sua volta, venderà la pubblicità collegata con i temi e i nomi delle ricerche on-line fatte dal pubblico, secondo il modello che ha reso celebre Google. Entrambe lo società manterranno due distinte divisioni di raccolta pubblicitaria. L’analista di Pacific Crest, Brendan Barning, ha sottolineato che Microsoft, senza sborsare un dollaro, si troverà con una quota del 30% (il 20% di Yahoo e il suo attuale 8,4%) nel mercato della ricerca on-line. Secondo Yahoo, quando l’accordo sarà operativo, ovvero 24 mesi dopo l’ok delle autorità di riferimento, potrà generare 500 milioni di dollari di utile operativo, un risparmio di 200 milioni in investimenti di capitale e 250 di cash flow nelle sue casse. Google ha reagito sottolineando che in genere «la concorrenza è positiva per gli utenti» e con un sibillino «siamo interessati a saperne di più su questo accordo». Gli analisti di Benchmark, invece, hanno spiegato il forte calo delle azioni Yahoo (-11% a metà seduta, mentre Microsoft era invariato), sostenendo che l’accordo «è deludente su tre fronti: Yahoo non riceve alcun pagamento iniziale (le attese erano per una cifra fino a 3 miliardi di dollari), i risparmi netti di 275 milioni sono inferiori alle attese (500-750 milioni previsti), e la quota percentuale dei ricavi che spetterà a Yahoo, l’88%, è ridotta rispetto alle aspettative di un 100%».