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 2009  luglio 23 Giovedì calendario

L’eredità Agnelli. La vicenda parte già all’indomani dell’apertura del testamento. Nel febbraio del 2003, un mese dopo la morte di Agnelli, Margherita contesta la divisione, decisa dal padre, della Dicembre, società di famiglia al vertice della piramide che porta fino alla Fiat: l’avvocato lascia di fatto tutto a John Elkann, primo dei tre figli che Margherita ha avuto con Alain Elkann (gli altri sono Lapo e GInevre, cui seguiranno gli altri cinque dal secondo marito, Serge de Pahlen)

L’eredità Agnelli. La vicenda parte già all’indomani dell’apertura del testamento. Nel febbraio del 2003, un mese dopo la morte di Agnelli, Margherita contesta la divisione, decisa dal padre, della Dicembre, società di famiglia al vertice della piramide che porta fino alla Fiat: l’avvocato lascia di fatto tutto a John Elkann, primo dei tre figli che Margherita ha avuto con Alain Elkann (gli altri sono Lapo e GInevre, cui seguiranno gli altri cinque dal secondo marito, Serge de Pahlen). Questa prima contesa, contro l’altro erede, cioè la madre Marella, viene definita nel 2004: Margherita vende le sue quote della Dicembre alla madre, che le gira a Yaki, ora alla guida dell’impero, e ottiene come contropartita 1, 16 miliardi di euro (ben oltre duemila miliardi di vecchie lire) fra titoli, palazzi, ville, opere d’arte e liquidità. La signora de Pahlen sostiene adesso che la cifra sulla quale è stata calcolata la sua parte sarebbe molto più alta, visto che ”i gestori” Grande Stevens, Gabetti e Maron le avrebbero occultato il comparto estero del patrimonio del padre. Si tratta di un tesoro che potrebbe arrivare a due miliardi di euro, secondo gli investigatori di Margherita. E che l’Avvocato avrebbe voluto lasciare a disposizione di Yaki per tenere saldo il comando sulla numerosa famiglia. Le amiche spuntano, invece, in un nuovo documento, pubblicato dal settimanale Il Mondo, un affidavit, una dichiarazione giurata, preparata dai legali di Margherita e che avrebbe dovuto essere sottoposta alla firma del precedente avvocato di lei, Emanuele Gamna: qui vengono ricostruite le trattative del 2003 fra Margherita e i collaboratori del padre. In un passaggio si parla di Grande Stevens «che cerca di forzare Margherita ad accettare la volontà di suo padre e a rinunciare a contestare le donazioni a terzi», secondo la testimonianza che veniva proposto a Gamna di firmare. «Io non so di che tipo di terzi si tratta, ma il mio collega (Grande Stevens, ndr) ha lasciato intendere che potrebbe trattarsi di maîtresses (così nel testo in francese, ndr) del defunto». Insomma le amanti si inserirebbero proprio nel punto più delicato quello del patrimonio occultato. Ma chi siano e che cosa abbiano ottenuto, se tutto ciò è vero, resta un segreto nel segreto di questa dinastia.