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 2009  luglio 30 Giovedì calendario

ORA LA CUPOLA E’ AGLI ORDINI DI DUE DONNE


Iratxe Sorsabal e Izaskun Lesaka. Sono le due donne che fanno parte della Direzione Strategica dell’Eta e dirigono, assieme a un terzo membro sconosciuto alle forze dell’ordine, il fronte militare. Le loro foto appaiono in tutti i cartelli dei Más Buscados, i più ricercati, sulle stazioni ferroviarie e gli aeroporti di Spagna e Francia. Una rivoluzione rosa inedita nella cinquantennale storia della organizzazione terrorista basca. Piena sì di spietate killer, ma finora mai così presenti al comando.
Iratxe, 37 anni, di Irún, è nota. stata dirigente delle Gestoras pro Amnistía, associazione che si occupa dei carcerati. Arrestata nel 2001, era allora considerata responsabile di una ventina di attentati, con 3 morti sulle spalle. Estradata dalla Francia, venne rimessa in libertà per mancanza di prove ed entra in clandestinità.
Izaskun, 32 anni, di Pamplona, etarra a tempo pieno dal 2005, stava per essere processata per appartenenza alle organizzazioni giovanili come Jarrai, Haika e Segi, e proviene dalla terrificante guerriglia urbana, quella che incendiava i Paesi Baschi a suon di molotov rinforzate con esplosivo.
 questa la coppia che ha preso il testimone di killer purtroppo celebri in Spagna, da Idoia López, nome di battaglia La Tigre, a Soledad Iparaguirre (Anboto), da Mercedes Galdós (La Suora) a Ainhoa Mugica (La Vipera). «La prima Eta non aveva donne. Il reclutamento femminile nasce negli Anni Sessanta ma coinvolge inizialmente solo le ultime file - spiega Matías Antolín nel suo libro Mujeres de Eta -. Già negli Anni Ottanta tuttavia era rara una colonna etarra senza presenza femminile. E, quando ormai partecipano direttamente negli attentati, vengono accettate, una integrazione che si paga col sangue». Il sottotitolo del testo è esplicito: «El club de las asesinas».
La più famosa, e la più sanguinaria, è stata la Tigre, oggi 45enne, un mito tra i terroristi anche per la sua straordinaria bellezza, che usava per uccidere insieme alla sua arma preferita, la mitraglietta Uzi. Nata a San Sebastian, Idoia, occhi verdi, pantaloni sempre attillatissimi, seno prorompente sempre ben in vista, ha freddato 23 persone. «Una delle sue ossessioni era sedurre agenti della Polizia e Guardia Civil, portarseli a letto per carpire loro informazioni per gli attentati -. Racconta Antolín -. Persino nell’Eta la chiamavano La puta, la puttana».
Anboto (L’invisibile), 49 anni, di Escoriaza, è stata il capo della Colonna Madrid prima di rifugiarsi in Francia e diventare la responsabile dei corsi per terroristi principianti. Entrata nell’Eta per amore (il fidanzato etarra venne ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia), ha terrorizzato la capitale con l’arma in cui era maestra: autobombe a raffica. Nell’anno in cui ha comandato il gruppo di fuoco, ha ucciso otto persone.
La Suora, 54 anni, di Ezquioga, fanatica del mitra Stein, prediligeva fare fuori politici come il sindaco di Olaberria (freddato in casa sua dopo che lei aveva suonato il campanello per farsi aprire). Stessa predilezione per la Vipera, 39 anni, di San Sebastian, la terrorista che per poco non fa fuori con un’auto-bomba l’ex premier popolare Aznar nel ”95. «La donna che dà la vita può anche raggiungere la maggior capacità per toglierla», sintetizza l’autore de Mujeres de Eta.